Il caso

Le schede sono state imbucate già manipolate?

Arbedo-Castione: l’Esecutivo ribadisce con fermezza la sua estraneità e quella dell’amministrazione comunale ai fatti che hanno portato all’annullamento delle elezioni - A questo punto si fa largo l’ipotesi di qualcuno che voleva sabotare il voto
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Alan Del Don
25.04.2024 11:45

L’ha detto fin dall’inizio di quello che, giocoforza, è diventato in un battibaleno un caso che ha fatto parlare anche oltralpe. Ovvero di avere la coscienza pulita. Idem l’amministrazione comunale. Quale logica conseguenza ora arriva la denuncia penale contro ignoti. Così come il Ministero pubblico, anche il Municipio di Arbedo-Castione vuole fare assoluta chiarezza su quanto successo in occasione delle recenti elezioni comunali. Ovvero, l’avrete capito, in merito ai (presunti) brogli che hanno portato all’annullamento dell’appuntamento con le urne a causa delle 48 schede manipolate (tutte giunte per corrispondenza) in modo puerile con il «tipp-ex» e utilizzando penne di colore diverso.

Le ipotesi di reato

Frode elettorale. Incetta di voti. E violazione del segreto di voto. Sono le tre ipotesi di reato al centro della querela sporta dall’Esecutivo guidato dal sindaco Luigi Decarli. La decisione è stata presa negli scorsi giorni, dopo la tradizionale seduta settimanale. Tutti concordi, i municipali, stando a quanto abbiamo appurato, dopo aver letto il rapporto dell’Ufficio cantonale di accertamento presieduto dalla giudice del Tribunale d’appello Flavia Verzasconi, nel voler andare fino in fondo affinché questa brutta vicenda si possa chiudere al più presto individuando il/i responsabile/i e per capire cosa è davvero capitato e perché. E in virtù dei costi e delle spese sostenuti per la tornata elettorale. Il consesso si ritiene «assolutamente estraneo alle attività che hanno condotto» all’annullamento delle elezioni. Attività «messe in opera da ignoti estranei all’amministrazione comunale», si puntualizza nella nota stampa odierna. La denuncia va ad arricchire il dossier sulla scrivania del sostituto procuratore generale Andrea Maria Balerna, titolare dell’inchiesta aperta d’ufficio per i reati di frode elettorale ed incetta di voti come previsto dal Codice penale.

Cosa è successo?

Come abbiamo riferito sabato, sia l’amministrazione sia il sindaco hanno sottolineato che le operazioni preliminari di spoglio - quelle di competenza dei Comuni, per intenderci, come l’apertura delle buste di trasmissione e di quelle contenenti le schede di voto nonché la registrazione di chi ha votato - si sono svolte in modo corretto alla presenza, sempre, dei funzionari incaricati. Allora quando sono state manipolate le 48 schede per il Municipio e le 8 (almeno) per il Consiglio comunale? Sono state imbucate già «pasticciate»? Qualcuno voleva sabotare le elezioni? Si sono messe d’accordo 50-60 persone? Presto sapremo la verità, speriamo.

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