Legge pompieri, è attesa: «Un anno gettato alle ortiche»

«Un altro anno gettato alle ortiche». Non usa mezzi termini il tenete colonnello Alain Zamboni, presidente del Consiglio direttivo della Federazione pompieri Ticino (FPT). Nel suo editoriale che accompagna il rapporto di attività del 2021 – documento presentato in conferenza stampa a Bellinzona ؘ–, Zamboni cita «l’immobilismo», anche nel 2021, «nella concretizzazione del progetto della nuova Legge sui pompieri». Un progetto «votato all’unanimità da uno dei primi Consigli dei comandanti e in seguito oggetto di pressioni intestine, oserei dire da bottegai, finalizzate solo ad assicurarsi i singoli primati senza uno sguardo a corto-medio termine sul concreto sviluppo» che riguarda tutti i pompieri. Insomma, nelle sue parole c’è molta amarezza controbilanciata in parte dalla speranza che la politica dia il via libera alla tanto attesa revisione (il messaggio governativo risale al 2019, ndr.), che punta a rivedere il sistema di finanziamento, centralizzando i contributi e affidando al Cantone il compito di redistribuirli ai singoli Corpi. Insomma, dalla politica – il dossier è attualmente sul tavolo della Commissione Costituzione e leggi – ci si aspetta un segnale forte. «La nuova legge ci permetterà di portare a termine progetti fermi al palo da diverso tempo». E tra le sfide che la nuova legge potrà contribuire ad affrontare c’è la flessione nel numero di nuove leve (vedi box a fianco) e la necessità parallela di «fidelizzare» i nuovi pompieri. Vero è che, come rilevato dal nuovo direttore del segretariato della FPT, Nelson Ortelli, «dopo anni di emorragia, nel 2021 c’è stata una crescita che ha portato il totale degli effettivi a oltre quota 1.400».
Ma a che punto sono i lavori politici sulla nuova Legge pompieri? «sono cosciente che gli attori coinvolti si attendono e meritano una risposta, ma non posso entrare nel merito dei lavori commissionali»). «Ciò che posso affermare è che la commissione sta lavorando alacremente sul tema. Ho assunto la presidenza da pochi mesi ma posso confermare che anche nello scorso anno la nuova legge è stata oggetto di costante lavoro e discussione, risponde il presidente della Commissione, Andrea Censi (Lega).
«I lavori proseguono e saranno all’ordine del giorno anche la prossima settimana. Attendiamo alcuni complementi di informazione da parte del Cantone». Il tema, come prevedibile, è tutt’altro che semplice. Ancora Censi: «Si tratta di una revisione di legge con diversi attori coinvolti e trovare una soluzione in grado di soddisfare tutti è complicato. Il testo dovrà soddisfare le esigenze del Cantone, dei Comuni più grandi e di quelli più piccoli». Che possibilità ci sono, chiediamo, di arrivare alla firma del rapporto entro la fine del 2022? «Farebbe piacere a me come presidente e a tutti i commissari. Sono fiducioso che entro la fine dell’anno si possa arrivare a una soluzione che possa soddisfare la maggioranza degli attori coinvolti». Presto dunque per cantare vittoria, anche perché viste le diverse prese di posizione critiche che si sono susseguite dopo il messaggio governativo, non è neppure escluso che al termine dell’iter parlamentare possa iniziare quello referendario. Ma questa è musica del futuro.
Reclutamento: si annunciano in 196
Tra i tempi più sentiti, come detto, c’è quello del reclutamento di nuovi volontari. E i risultati della campagna 2022, portata avanti congiuntamente tra tutti i Corpi, sono buoni. «Durante la giornata informativa dello scorso 9 maggio si sono presentati 402 interessati. Di questi, 196 hanno confermato la volontà di arruolarsi, 40 dei quali in qualità di pompieri di montagna», ha osservato Zamboni. A settembre i futuri pompieri dovranno superare il una serie di prove fisiche per ottenere l’idoneità. Poi inizierà la formazione e i volontari saranno pronti all’impiego a partire da settembre 2023.
Per quanto riguarda la panoramica del 2021, Ortelli ha spiegato che sono state registrate 16.089 chiamate al 144, un dato in leggero calo rispetto all’anno precedente. Gli interventi si sono nuovamente concentrati nel Sottoceneri, con 2.456 mobilitazioni (58%). Gli incendi boschivi si confermano la grande sfida del presente e del futuro: nel 2021 i tre più significativi sono scoppiati a primavera nei Monti della Gana, ad Arosio e nei Monti Comino.