L’istituto scolastico congiunto perde gli ultimi due pezzi

Tira aria di divorzio sull’istituto scolastico condiviso di Tresa, Pura e Lema. Certo, l’ultima parola spetta ai rispettivi Consigli comunali, ma in Malcantone potremmo assistere a un caso destinato a far parecchio discutere dal punto di vista politico. A dare metaforicamente fuoco alle polveri ci ha pensato lo scorso 13 novembre il Municipio di Pura, il quale aveva approvato un messaggio per la disdetta della convenzione per la direzione congiunta degli istituti scolastici con Tresa e Lema. La decisione di recedere dall’accordo siglato nel 2014 con gli allora Comuni di Astano, Bedigliora, Croglio, Curio, Miglieglia, Monteggio, Novaggio, Ponte Tresa e Sessa (da aggiornare alla luce delle aggregazioni che hanno portato alla nascita di Tresa nel 2021 e Lema nel 2025) poggiava su motivazioni economiche: la chiave di riparto dei costi proposta da Tresa e Lema implicava in sostanza un aggravio di 17 mila franchi all’anno per le casse comunali. Ebbene, negli scorsi giorni la vicenda ha registrato due nuovi sviluppi. A proporre la disdetta sono stati anche gli stessi Esecutivi di Tresa e Lema.
In via cautelativa
Il Municipio di Tresa, «pur riconoscendo il valore della collaborazione intercomunale, ritiene necessario adottare una misura cautelativa per tutelare gli interessi finanziari del Comune e garantire il tempo necessario per individuare soluzioni sostenibili e condivise». In buona sostanza, un accordo tra Comuni su una nuova chiave di riparto non c’è. E infatti, l’Esecutivo fa notare come «le proposte finora avanzate determinano un incremento dei costi per Tresa che non può essere assorbito senza compromettere altri servizi comunali». Che cosa fare, dunque? Per l’Esecutivo «è necessario valutare scenari alternativi, inclusa la possibilità di nuove collaborazioni con altri Comuni, per garantire efficienza e qualità. La disdetta cautelativa non rappresenta una chiusura, bensì una misura di tutela che consente di mantenere aperto il dialogo con il Comune di Lema e con eventuali altri partner, al fine di individuare soluzioni condivise entro il 30 giugno 2026», giorno di fine anno scolastico e a partire dal quale si concretizzerebbe la disdetta. In ogni caso, la porta di Tresa rimane aperta: «Prossimamente ne discuteremo con Lema. Siamo aperti a tutti gli scenari», conferma al Corriere del Ticino il sindaco Piero Marchesi.
Riflessioni in corso
Dal canto suo, il Municipio di Lema ha parlato di «significative difficoltà» nelle trattative per la nuova chiave di riparto: «I Comuni di Tresa e Pura – si legge nel messaggio, datato 19 novembre, approvato dal Municipio guidato dal sindaco Andrea Pozzi – hanno presentato unicamente scenari finanziari a loro “favore”, senza entrare nel merito di un confronto costruttivo né dimostrare disponibilità al compromesso necessario per individuare una soluzione equa e condivisa». Lema, in qualità di Comune sede, «ha invece confermato la propria disponibilità e volontà di proseguire nel progetto, riconoscendo il valore del grande lavoro svolto in questi anni e l’importanza di mantenere un servizio di Direzione congiunta». Il Comune «si trova ora in una situazione delicata rispetto al personale impiegato e ai contratti in essere, inclusi quelli relativi agli stabili nei quali la Direzione è in affitto dal 2015». Di qui la decisione di procedere alla disdetta della convenzione. «Parallelamente, si rende indispensabile avviare un percorso per individuare nuove soluzioni organizzative che garantiscano al nostro Comune una Direzione scolastica stabile, qualificata e dove possibile, ulteriormente rafforzata grazie a una concentrazione delle risorse su un numero inferiore di istituti eventualmente, su un unico istituto, il nostro».
Un tema caldo
Insomma, in Malcantone il tema è più caldo che mai. A Pura – Comune che con ogni probabilità si unirà, scolasticamente parlando, a Caslano e Magliaso – , il Municipio ha incontrato venerdì scorso i docenti. Affaire à suivre.

