«L'ondata di caldo è destinata a durare: la canicola non ci darà tregua»
«L’ondata di caldo? È destinata a durare a lungo». Matteo Buzzi, di MeteoSvizzera, smorza sul nascere ogni speranza. «Nel corso dei prossimi giorni, le temperature rimarranno elevate, e con tutta probabilità l’allerta di grado di 3 diramata giovedì scorso verrà prolungata». Nessuna tregua in vista, quindi. Questa settimana, non solo non sono previsti temporali, ma la temperatura sia alzerà progressivamente fino a toccare - di nuovo - i 35 gradi. «Le temperature minime, finora, si aggirano tra i 18 e i 22 gradi. E probabilmente rimarranno anche nei prossimi giorni comprese in questa forchetta, anche se localmente potranno alzarsi fino a 23 gradi. I valori massimi, invece, nel corso della settimana si manterranno tra i 32 e i 35 gradi».
Quanto durerà?
Questa estate, insomma, è destinata a rimanere ben impressa nella nostra memoria. Un po’ come quella, rovente, del 2003. «Non tanto, forse, per le temperature massime, quanto per la persistenza di temperature significativamente oltre la media». Dopo un calo minimo - parliamo di mezzo grado - registrato ieri, ma compensato da una maggiore afa, oggi le temperature dovrebbero progressivamente aumentare. La giornata più torrida è attesa per giovedì: «Mercoledì sono attesi temporali nella zona alpina, ma sul Ticino centro-meridionale non è attesa alcuna variazione. Oggi sono attesi 33 gradi, martedì la temperatura salirà fino a 34 gradi, per poi scendere a 33 mercoledì. Giovedì, come detto, si toccheranno i 35 gradi e anche venerdì ci attende una giornata particolarmente calda». E, visto che anche il prossimo fine settimana sarà torrido, l’allerta di MeteoSvizzera potrebbe essere prolungata. «Al momento, infatti, non sappiamo indicare quando questa ondata di canicola terminerà», ammette Buzzi. Un’ondata di caldo determinata dalla concomitanza di due eventi atmosferici diversi: «Da un lato, l’anticiclone molto robusto che negli scorsi giorni si è concentrato sulle isole britanniche, ora si sta progressivamente spostando verso Est. Dall’altro, è presente una depressione al largo del Portogallo che ha indotto l’arrivo di correnti da Sud-Ovest verso l’Europa occidentale, richiamando aria molto calda dal Nord Africa. Le zone più toccate dall’ondata di calore sono in effetti la Penisola iberica, dove sabato e domenica sono stati oltrepassati i 40 gradi, superando alcuni record in diverse località, e la Francia meridionale».


Al secondo posto, dopo il 2003
A Sud delle Alpi, comunque, non dovrebbero essere toccati nuovi record, mentre il resto del Paese potrebbe registrare nuovi primati. Ad esempio, Ginevra rischia di sfiorare i 38-39 gradi, mentre in altre località MeteoSvizzera si attende che la colonnina di mercurio si spinga fino a 36-37 gradi. «Ma non sono tanto le temperature massime a essere eccezionali, quanto la durata del caldo, ampiamente sopra le medie pluriennali», sottolinea il meteorologo. «Nel mese di giugno, le temperature sono state decisamente sopra la norma, e luglio sarà molto simile. Anche le previsioni per il mese di agosto lasciano intuire che le temperature saranno ben al di sopra della media. Presa nel suo complesso, quindi, rischia di essere un’estate eccezionale». Al punto da posizionarsi al secondo posto tra le estati più calde di sempre. Seconda solo a quella del 2003 quando, lo ricordiamo, a Grono vennero superati i 40 gradi e a Locarno Monti il termometro toccò i 37,9. Venerdì, la colonnina di mercurio ha toccato i 35,9 gradi a Stabio e 35,3 a Biasca. Temperature che rimangono quindi distanti dalle punte toccate 19 anni fa. Ed è l’intero cantone a boccheggiare, senza eccezioni. «Ma nei centri urbani e nel Mendrisiotto il caldo percepito è superiore». Chi non è ancora partito per le vacanze, quindi, cerca refrigerio salendo in montagna, oppure nei lidi e nei bagni pubblici. «C’era la fila fin dal mattino», ci dicono in effetti dal lido di Locarno, dove alle tre di ieri pomeriggio si contavano già 1.500 ingressi. Stessa situazione anche al lido di Lugano, dove nel primo pomeriggio di ieri erano presenti circa 2 mila persone. Numeri in linea con quelli degli scorsi weekend: «Il 10 giugno abbiamo sfiorato i 2.900 ingressi, mentre il weekend precedente erano quasi 2.600».
L’acqua che non c’è
Ma oltre a essere «eccezionalmente calda», quest’estate è anche particolarmente siccitosa. «Gli ultimi temporali - ricorda Buzzi - risalgono al 4 luglio, ma le piogge non sono state particolarmente consistenti. Le precipitazioni sono rimaste sotto la media nel mese di giugno, e probabilmente lo saranno anche a luglio». In realtà, però, è dall’inizio dell’anno che il Ticino deve fare i conti con precipitazioni scarse o inesistenti. «A Lugano, ad esempio, finora è scesa solo la metà dell’acqua che normalmente dovrebbe cadere: solo 364 millimetri su quasi 800. Nel Mendrisiotto, addirittura, mancano il 60% delle precipitazioni».