Lugano al voto sulle zone 30: tutto quello che c'è da sapere

Il 28 settembre i luganesi saranno chiamati alle urne per esprimersi sulla proposta del Municipio di estendere di una quarantina di chilometri le zone 30 e 20 nelle aree residenziali della città. Presentiamo la posizione dei favorevoli e dei contrari, e cosa succede nel resto della Svizzera.
Qual è il progetto del Municipio?
Il progetto del Municipio mira ad estendere di una quarantina di chilometri le zone 30 e 20 nelle aree residenziali di Lugano allo scopo di rendere più sicure, soprattutto per ciclisti e pedoni, le strade nei quartieri. La misura non andrebbe a toccare quelle urbane di scorrimento, dove il limite di velocità resterà fissato a 50 km/h. Non si tratta quindi di un’estensione generalizzata del limite di 30 km/h.
Qual è l’impatto finanziario di questa misura?
Inizialmente la Città aveva chiesto un credito di 2,7 milioni. Il progetto viario proposto dal Municipio era stato sì approvato in Consiglio comunale lo scorso 10 febbraio, ma con un’ingente sforbiciata al credito, che sulla scia di un emendamento proposto dal PLR era stato infine ridotto a 1,39 milioni. Con questo risparmio, non si andranno a sostituire i totem segnaletici nelle zone esistenti, ma si interverrà sulla manutenzione, sull’aggiornamento delle zone esistenti e sulla realizzazione delle nuove aree.
Dove si vorrebbero introdurre le nuove zone 30 e 20?
L’introduzione di nuove zone a 30 km/h interesserà in particolare i quartieri residenziali di Breganzona (9.86 km), Carona (8.11 km), Davesco-Soragno (4.98 km), Barbengo (4.43 km) e Pregassona (4.25 km). Sono invece previste solo due zone con moderazione della velocità a 20 km/h (denominate zone d’incontro): una in via Foce e l’altra in via Stauffacher/via Canova.
Quanti chilometri verranno toccati?
A Lugano le strade coprono una lunghezza complessiva di 318 chilometri. La rete stradale di proprietà della Città si estende per circa 197 chilometri, di cui 71 sono strade comunali moderate a 30/20 km/h. Con l’estensione della rete proposta dal Municipio, saranno moderati altri 38 chilometri di strade comunali di quartiere. Gli ulteriori 209 chilometri di strade, quindi, non verranno toccati dalle zone 30/20 km/h.
Qual è la tesi del comitato referendario?
Per il comitato referendario «FERMI TUTTI!», copresieduto da Lega e UDC, il progetto del Municipio penalizza la mobilità privata, ostacola gli spostamenti quotidiani di chi utilizza l’auto per lavoro o necessità e danneggia il commercio locale. Inoltre, il limite di 30 km/h potrebbe avere senso in prossimità di scuole, ospedali, case per anziani e in zone residenziali con traffico limitato, ma la sua applicazione su larga scala sarebbe ingiustificata, così come il costo di 1,39 milioni in un momento di difficoltà finanziaria per la città.
E la tesi, invece, di chi sostiene il progetto?
È stato costituito un comitato interpartitico rappresentato da tutte le altre forze politiche che sostiene la tesi del Municipio. Per i favorevoli il progetto trasformerebbe Lugano in una città più sicura e vivibile. In particolare, andrebbe a migliorare la sicurezza stradale nelle zone residenziali, ridurrebbe gli incidenti, diminuirebbe il rumore e l'inquinamento e migliorerebbe la qualità di vita nelle zone residenziali.
Cosa ne pensano le Commissioni di quartiere?
Per tastare il polso di chi dà voce alle segnalazioni dei cittadini, nei mesi scorsi abbiamo chiesto a tutte le Commissioni di quartiere se le zone 30 attuali sono sufficienti o insufficienti. I quartieri residenziali più toccati dalla misura pendono più sulla seconda. Per Breganzona le zone 30 odierne sono insufficienti e vi è difficoltà nel rispettarne il limite. Carona chiede zone trenta sulla strada cantonale che attraversa il nucleo e in generale su tutte le strade comunali che sono abitate. A Davesco-Soragno le regolazioni attuali soddisfano, ma ci sono ancora aree che si prestano all’estensione del limite. Barbengo vorrebbe ulteriori zone trenta solo nei punti ritenuti più pericolosi e a Pregassona le zone trenta attuali non sono giudicate sufficienti.
Qual è l’esperienza in materia di zone trenta delle altre città svizzere ed europee?
In Svizzera diverse città negli ultimi anni hanno adottato o esteso le loro zone 30. Losanna in particolare ha introdotto il limite di notte su gran parte delle sue strade nel 2021 a mo’ di misura anti rumore, e a Zurigo ormai la metà della strade cittadine ha tale limite. A inizio estate il consigliere federale Albert Rösti aveva dichiarato l’intenzione di far stringere i paletti per creare nuove zone 30 quantomeno sulle strade destinate ad assorbire il maggior traffico (non è il caso della proposta luganese). Il progetto non è ancora stato formalmente presentato. Ginevra aveva provato a generalizzare il limite 30, ma lo scorso marzo il Tribunale cantonale amministrativo ha bocciato la proposta ritenendola non sufficientemente giustificata. A Zurigo, Basilea e Lucerna sono state lanciate iniziative popolari per tutelare i flussi in centro. All’estero, fra le città che hanno introdotto zone 30 più o meno generalizzate, sia Bologna che Helsinki hanno festeggiato di recente il primo anno senza morti per incidenti stradali da decenni.