Lugano, le prossime scelte (non scontate): vicesindaco e dicasteri

Archiviati i risultati nudi e crudi, nei prossimi giorni il nuovo Municipio dovrà affrontare due importanti questioni. La prima è quella del vicesindaco. Dopo la morte di Marco Borradori, l’incarico era spettato al liberale radicale Roberto Badaracco (con annessa polemica da parte del municipale leghista Lorenzo Quadri, che aveva raccolto più voti preferenziali: e la stessa cosa era successa nel 2013 fra Quadri e Giovanna Masoni Brenni). Classifica alla mano, dopo Foletti si sono piazzati i compagni di lista Chiesa e Quadri, con il capodicastero Sport, cultura ed eventi staccato al quarto posto. Continuità o cambiamento? Numeri (che premierebbero il secondo classificato, cioè Chiesa) o diplomazia (lasciando un ruolo comunque prestigioso alla seconda forza politica della città)?

Il secondo tema è quello dell’attribuzione dei dicasteri. Premesso che i municipali riconfermati vorrebbero tenersi quelli condotti finora, sul tavolo ce ne sono due disponibili: il Dicastero immobili lasciato dalla socialista Cristina Zanini Barzaghi e il Dicastero Consulenza e gestione di Tiziano Galeazzi. Un dicastero, quest’ultimo, dal quale nel 2021 erano state scorporate le Finanze, rimaste a Foletti dopo che il neosindaco aveva dovuto assumere, come da prassi, la conduzione del Dicastero istituzioni. Quella scelta, lo ricordiamo, non aveva fatto l’unanimità in casa UDC, tanto che si era apertamente parlato di «dicastero azzoppato» (Foletti poi, qualche tempo fa, aveva aperto alla possibilità di cedere le Finanze a un collega del nuovo Municipio). E ora, che succederà? «Innanzitutto, mi aspetto che i dicasteri tornino al loro posto» ha affermato il presidente della sezione democentrista di Lugano Alain Bühler. «L’anomalia del 2021 non l’ho compresa allora e non la comprenderei oggi. Ci sono numerosi dicasteri che possono essere interessanti: tutto dipende dagli interessi dei municipali più anziani. Deciderà Marco insieme ai suoi colleghi».