Lumino, "no a nuovi insediamenti"

Opposizioni contro il futuro Piano di quartiere. E il verde sta finendo
Red. Online
15.03.2014 06:30

BELLINZONA - La periferia diventa città. È lo scotto da pagare per i Comuni a vocazione residenziale. Si densifica dove si è già edificato. La qualità di vita è ottima. Il «piccolo» attrae. Lumino, ad esempio, nell?ultimo decennio ha avuto uno sviluppo demografico ben superiore alla media cantonale. Oggi conta 1?400 abitanti. Ma crescerà ancora. Entro il 2025 dovrebbero «arrivare» altri duecento cittadini, provenienti soprattutto dagli enti locali del Bellinzonese e dall?estero. Molti di loro potrebbero metter su casa nel Piano di quartiere (PQ), previsto a Piano regolatore (PR) dalla fine degli anni Novanta, in zona Bosniga. La prima tappa del futuro PQ sta spaccando il villaggio, tant?è che contro la domanda di costruzione pubblicata un mese fa per l?edificazione di tre palazzine da 41 appartamenti (8?500 metri quadrati di superficie) sono state inoltrate delle opposizioni. I contrari temono l?aumento di traffico nelle vicinanze di scuola, asilo e palestra. Il progetto è opera dell?architetto Christian Rivola, mentre l?istante è l?Implenia SA. Il complesso abitativo è stato al centro della serata promossa giovedì dal Gruppo della Sinistra. Vi ha preso parte una settantina di abitanti. Presenti pure il sindaco Curzio De Gottardi ed alcuni municipali, i quali non hanno però preso la parola. A nome del Comune è per contro intervenuto l?architetto Paolo Della Bruna (consulente dell?Esecutivo per questioni pianificatorie). Lo specialista ha osservato come attualmente vi sono 120 fondi liberi per complessivi 80mila metri quadrati: «Ma sul mercato i terreni disponibili sono solo due. In ogni modo il PR è abbastanza ben calibrato in funzione del possibile sviluppo socio-economico dei prossimi 10-15 anni». Per la consigliera nazionale PS Marina Carobbio, infine, bisognerebbe puntare su «criteri di costruzione» alternativi. Nell?ottica della Nuova Bellinzona, dove si dovrebbe mirare a ridurre le aree edificabili ai confini della Città di domani.