Macerie da sgomberare e autogestiti da risarcire

Delle macerie da sgomberare e un risarcimento da corrispondere. Ci sono novità per il comparto dell’ex Macello. Come appurato dal Corriere del Ticino, il Municipio di Lugano ha approvato ieri all’attenzione del Consiglio comunale un messaggio con una richiesta di credito di 527 mila franchi per la rimozione delle macerie che si trovano ancora sul sedime dell’ex centro sociale autogestito, demolito nella notte tra il 29 e il 30 maggio 2021. La decisione di dissequestro del procuratore generale Andrea Pagani, risalente allo scorso settembre, è infatti cresciuta in giudicato, con la Città e gli autogestiti che avevano trovato un accordo per quanto riguarda la denuncia per danneggiamento presentata da questi ultimi in relazione agli oggetti personali di loro proprietà ancora sul sedime. La querela è stata ritirata e in Cambio la Città verserà un risarcimento di 35 mila franchi. L’accordo con gli autogestiti prevedeva la possibilità di rinunciare al risarcimento nel caso in cui fosse stata ritrovata una nuova sede per l’autogestione. Uno scenario, questo, non attuabile in quanto per la Città non ci sono opzioni.
Resta in ogni caso aperta l’inchiesta legata alla demolizione dell’ex centro sociale autogestito: nel dicembre 2021 il procuratore generale Andrea Pagani aveva emanato un decreto di abbandono in relazione alle ipotesi di reato di abuso di autorità, violazione delle regole dell’arte edilizia e infrazione alla Legge federale sulla protezione dell’ambiente. Nel giugno 2023 la Corte dei reclami penali aveva rinviato gli atti al Ministero pubblico.
Il dissequestro consente ora alla città sbloccare il progetto «Campus Matrix» in collaborazione con l’USI. Nella «cittadella della cultura» troveranno posto attività in sinergia con quelle accademiche, quali alloggi temporanei di breve e media durata, attività culturali, didattiche, espositive ed aggregative, piccoli spazi commerciali e di artigianato.
Il costo dello sgombero dei detriti, scriveva la Città nel Preventivo 2025, è giustificato dal fatto che il materiale andrà maneggiato con cura. Le analisi disposte dal Ministero pubblico avevano confermato la presenza puntuale di alcuni materiali contenenti amianto e idrocarburi policiclici aromatici (PAH) «in singoli oggetti che non sono presenti in quantitativi importanti rispetto alla massa delle macerie e dei rifiuti». Non sono per contro state evidenziate tracce di amianto (o indizi di altre sostanze pericolose) nel materiale fine sul sedime. Inoltre, la Sezione protezione aria, acqua e suolo aveva indicato che diversi materiali sul sedime sono da considerarsi come rifiuti speciali che devono essere smaltiti applicando misure particolari.


