Chiasso

Malessere in casa anziani: «Cambiare il capodicastero»

A seguito del malcontento manifestato dai collaboratori degli Istituti sociali, Amedeo Mapelli (Il Centro) ha sollevato l’ipotesi di un «arrocco all’interno dell’Esecutivo» – Roberta Pantani: «Se la situazione fosse come descritta, il Cantone non ci darebbe fiducia»
Circa il 60% dei collaboratori ha partecipato al sondaggio del Laboratorio di psicopatologia del lavoro. © CdT/Gabriele Putzu
Valentina Coda
20.12.2022 18:08

Approvazioni unanimi a parte, sul tavolo del Legislativo di Chiasso durante la seduta di ieri sera, oltre alla nuova sede dell’Ufficio tecnico, alla riqualificazione naturalistica del Faloppia e alla vertenza tra Municipio e FC Chiasso, c’era anche una tematica tanto delicata quanto spinosa che sta tenendo banco da mesi nella cittadina di confine: il malessere manifestato dai dipendenti degli Istituti sociali di Chiasso, con particolare riferimento al clima interno delle case per anziani. Un malessere palesato anche sul fronte politico, tanto da interrogarsi se il Municipio non debba iniziare a prendere in considerazione un cambio alla testa del Dicastero socialità. Ma andiamo per gradi e vediamo come si è arrivati a tanto.

In futuro un nuovo comparto

Il tema è entrato nell’aula del Consiglio comunale della cittadina grazie a un’interpellanza dal titolo «Istituti sociali di Chiasso: quale benessere?» del gruppo Il Centro (primo firmatario Amedeo Mapelli) che necessitava – e chiedeva – risposte puntuali da parte del Municipio. In particolare, veniva chiesto di chiarire quali fossero stati i cambiamenti, suggeriti all’interno del Rapporto del laboratorio di psicopatologia del lavoro, apportati finora dall’Esecutivo e quali misure a medio e lungo termine fossero già state implementate e quali in via di implementazione. La capodicastero Socialità Roberta Pantani, dopo aver ripercorso le tappe della vicenda, ovvero da quando il Municipio diede mandato al Laboratorio di psicopatologia del lavoro affinché analizzasse il clima tra i collaboratori all’interno degli Istituti sociali fino alle misure a medio e lungo termine caldeggiate dal Rapporto e messe in atto dal Municipio, ha chiosato rilevando un’informazione (e questa è una notizia nella notizia) che riguarda il futuro della casa anziani. «Settimana scorsa il Cantone ci ha confermato l’autorizzazione preliminare alla progettazione del nuovo comparto di casa anziani. Un’operazione a cui l’Esecutivo cantonale parteciperà finanziariamente al 100%». Pantani ha anche aggiunto che «se gli Istituti sociali di Chiasso fossero realmente nelle condizioni in cui alcuni pensano che siano, questa fiducia da parte del Cantone non ci verrebbe riconosciuta. Ai nostri 139 ospiti degenti non sono mai mancate cure e servizi e ai familiari è sempre stato offerto sostegno. Le strutture di Chiasso a livello cantonale sono riconosciute per qualità e competenza tanto da essere valutate quale polo specialistico nel settore degli anziani».

«Immobilismo politico»

Di contro, «parziale» è stata la soddisfazione da parte di Mapelli per le risposte ricevute. Parziale, perché «non hanno trovato esaustivamente risposta alcune domande sollevate nell’interpellanza. È stato citato il Covid che ha acuito determinate situazioni, mi risulta però difficile comprendere il collegamento tra la pandemia e i collaboratori che si sentono discriminati per fattori legati all’età o al genere». Da qui, l’affondo di Mapelli sul cambio ai vertici del Dicastero socialità. «Mi chiedo se il Municipio non debba iniziare a prendere in considerazione un cambio alla testa del Dicastero. Magari un arrocco all’interno dell’Esecutivo potrebbe garantire quella serenità, anche politica, che necessita questa grave situazione». Nel testo dell’interpellanza, il gruppo Il Centro si diceva «preoccupato dall’immobilismo politico davanti a una situazione oggettivamente grave». Parole, queste, che hanno fatto storcere il naso a Pantani, rivolgendo al primo firmatario una considerazione personale. «Mi permetta di mostrale il mio rammarico e quello del Municipio sulle conclusioni a cui giunge l’interpellanza ancora prima di formulare i quesiti con cui sollecita risposte – ha puntualizzato –. L’accusa di immobilismo politico è gratuita e quella del peggioramento della situazione con l’arrivo dei nuovi capi reparto non corrisponde alla realtà».

Figure di riferimento e Commissione del personale

Nel rispondere all’interpellanza, la capodicastero Socialità Roberta Pantani ha elencato le misure che sono o saranno messe in campo. «Nel rapporto del Laboratorio di psicopatologia del lavoro si è lamentata l’assenza di una Commissione del personale. A ottobre il Municipio ha avviato la procedura per la nomina di tale organismo (ma il bando è andato finora deserto). Abbiamo sollecitato la costituzione della Commissione con la speranza che possa essere attivata nel 2023». Per quanto riguarda la figura di riferimento per il personale, che «può contribuire efficacemente a smussare molti angoli», verrà prevista allestendo il preventivo 2024.