Mollare tutto e partire in camper per un anno

Nel 2014 il Corriere del Ticino l’aveva intervistata al suo ritorno dopo un anno da nomade insieme a uno dei due figli. Ora Natascha Nota, di Bellinzona, è pronta a ripartire per un altro lungo viaggio, stavolta col compagno, Kuteer Tedesco. Mollano tutto, o quasi, come vedremo, e se ne vanno per un anno. Martedì 8 settembre saliranno a bordo del camper Fiat d’occasione che hanno appena acquistato e partiranno verso sud. Staranno in giro per l’Europa per un anno, senza una tabella di marcia preconfezionata, né un tragitto già stabilito. L’obiettivo? Anzitutto viaggiare liberi. E poi lavorare nelle cosiddette permaculture, luoghi in cui si fa agricoltura sostenibile, rispettosa della natura e delle popolazioni locali. Contano di trovare un impiego attraverso piattaforme su Internet che permettono di fornire la propria forza lavoro in cambio di vitto e alloggio. Probabilmente punteranno inizialmente verso la Grecia. La primissima tappa sarà però a Monza, dove su quel camper vogliono far installare dei pannelli solari, per essere energeticamente autosufficienti e quindi ancora più indipendenti. Poi giù fino a Brindisi, per prendere un traghetto. E quindi, come detto, la Grecia. Ma è l’unica importante tappa che al momento ci svelano, forse perché di altre non ne hanno ancora stabilite, anche se sicuramente le avranno immaginate, sognate...
Per farci raccontare questo momento particolare li incontriamo nella casa in cui hanno abitato negli ultimi cinque anni insieme ad altri inquilini, in comunità, a due passi dal centro di Bellinzona. Quella casa che proprio in questi giorni stanno svuotando: all’inizio della prossima settimana dovranno consegnare le chiavi, e come da programma nel corso del 2021 l’abitazione costruita nel 1950, denominata Casa Simona dal cognome della famiglia proprietaria, dovrà essere abbattuta per far spazio alla futura fermata ferroviaria di Piazza Indipendenza. Da lì sta traslocando anche Oscar, il figlio di Natascha che l’aveva accompagnata in quel giro di un anno, nel 2013.

Addio a Casa Simona
Tra sacchi, trolley e scatoloni, Natascha e Kuteer si stanno alleggerendo: hanno venduto o regalato libri (lei porterà con sé solo 10 titoli, non i preferiti ma quelli che deve ancora leggere), vestiti, mobili, e se ne andranno con il minimo indispensabile. Ma perché questa partenza? La risposta è di lei: perché no? E ci spiega che a 55 anni c’è ancora tutto un mondo da scoprire, là fuori. Perché allora non (ri)partire, anziché rimanere in una vita lineare e tutta già incanalata? Nessuna paura, dunque, assicura. Anzi: è proprio il contrario. Mentre lui, «Kut», che di anni ne ha 58, non nega che un po’ di timore ci sia, perché insomma qui sai come funziona tutto, laggiù, nei posti nuovi in cui ti troverai, non sai nulla. Ma è forse questo il bello. E lo definisce un misto tra paura ed eccitazione. La motivazione di entrambi è anche quella di confrontarsi con situazioni nuove e, di riflesso, con parti di loro stessi che frequentano poco. Kuteer ha chiesto e ottenuto un congedo non pagato di un anno dal Cantone, per cui lavora come esperto in formazione alla Città dei mestieri su Viale Stazione. Ad attenderlo al rientro avrà dunque un impiego. Per tutto il resto si vedrà... Al momento la coppia non pensa che alla partenza, anche perché le cose da fare, in pochi giorni, sono ancora molte.
Senza timori
Il 2020, ci avevano confidato già un paio d’anni fa, sarebbe stato l’anno della partenza. In contemporanea, appunto, con la necessità di lasciare la casa nei pressi di Piazza Indipendenza. 2020 era e 2020 è rimasto. Natascha e Kuteer non si sono lasciati intimorire dalla pandemia. A tranquillizzarli, ci dice lei, c’è il fatto che sono in buona salute, e che lo stile di vita che andranno ad abbracciare all’estero è uno stile di vita sano, che favorisce il consolidamento del sistema immunitario. E poi, la vita va presa come viene, quel che deve succedere, succeda.