Moratoria concordataria per la BPM di Bioggio

C’è forse una buona notizia per la Bioggio Pharma Manufacture(BPM), l’azienda farmaceutica che avrebbe dovuto chiudere il 31 agosto scorso e licenziare il suo personale, un’ottantina di dipendenti. Come si apprende dal Foglio ufficiale all’industria di Bioggio lo scorso 23 dicembre è stata concessa la moratoria concordataria definitiva dalla Pretura di Lugano. Commissario del concordato, che avrà una durata di 4 mesi e quindi scadrà il 24 aprile 2026, è stato nominato l’avvocato di Lugano, Andrea Visani.
Una buona notizia, dunque. Questo perché la moratoria concordataria è da intendersi quale concessione all’azienda insolvente di un periodo di «tranquillità» durante il quale non è possibile l’emissione o la continuazione di procedure esecutive e il commissario può preparare una proposta di sopravvivenza a lungo termine. Detto altrimenti, il commissario invia ai creditori dell’impresa la bozza del concordato e impartisce loro un termine per dichiarare se lo accettano o lo rigettano.
L’annuncio dell’azienda
A annunciare la cessazione della produzione e l’avvio del licenziamento collettivo di tutto il personale era stata la stessa BPM lo scorso marzo. «Il costante declino dei volumi di BPM nel corso degli anni è un fatto noto ai dipendenti, alla comunità e agli stakeholder - si leggeva nel comunicato diramato -. Tale situazione ha avuto un forte impatto sulla ditta con sede a Bioggio, portando a precedenti riduzioni del personale negli anni passati. Nonostante gli sforzi profusi dal 2023 per individuare una soluzione finanziariamente sostenibile – si continuava - siamo costretti ad annunciare la progressiva cessazione delle attività di BPM e l’avvio del licenziamento collettivo di tutto il personale. In parallelo, continueremo a cercare acquirenti interessati a investire in BPM, fino a quando la chiusura delle attività non sarà completata».
Citato nello stesso comunicato stampa, il direttore generale di Bioggio Pharma Manufacture, Matthew Brabazon, aveva parlato di una «decisione dolorosa» presa «dopo un’attenta e approfondita valutazione della situazione, nonostante gli sforzi profusi per evitare che ciò accadesse».
I precedenti
BPM di Bioggio è legata a doppio filo a SFI Health, multinazionale farmaceutica che il 16 novembre 2022 aveva annunciato un’importante ristrutturazione «in funzione della realtà aziendale a breve e medio termine, al fine di salvaguardare le performance del gruppo a lungo termine. Questa misura – recitava il comunicato della direzione – comporta un taglio di circa il 10 percento dell’attuale organico totale del gruppo, e vedrà il ritorno della regione EMEA su un percorso di redditività. La decisione scaturisce dopo l’attuazione di misure aggressive di riduzione di costi implementati in tutto il gruppo e a un’approfondita analisi delle performance e prospettive regionali». A Bioggio ha sede proprio la regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). La sede principale è invece in Australia.
