Risultato

Morbio Inferiore dice no all'ecocentro

La popolazione ha respinto l'opera a grande maggioranza: 1.223 i no, 475 i sì
Il terreno su cui avrebbe dovuto sorgere l'ecocentro © CdT/Gabriele Putzu
Federico Storni
15.05.2022 15:05

«Eravamo sicuramente positivi, ma una vittoria così larga no, non ce la aspettavamo». È raggiante Alessandro Ticozzi, del comitato referendario contrario alla realizzazione di un ecocentro comunale da 2,2 milioni di franchi a Morbio Inferiore. E ne ha ben donde: la proposta è stata affossata alle urne dalla popolazione. L’hanno respinta quasi tre votanti su quattro. A dire no sono state 1.223 persone (71%) a fronte di 475 sì (28%), 19 schede bianche e 2 nulle. La partecipazione al voto è stata del 60%.

Che la strada fosse in discesa per i contrari al progetto lo si era intuito già alla consegna del referendum, sottoscritto da oltre 700 persone, ma l’ampiezza della vittoria ha sorpreso persino il comitato: «Al momento non abbiamo idea del perché sia andata così bene - dice Ticozzi, - bisognerà esaminare il risultato nei prossimi giorni. Ma credo che siamo stati convincenti con i nostri argomenti, che erano oggettivi e non campati per aria».

A parlare per il comitato a favore dell’ecocentro è invece Alain Gentizon: «Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma non ci aspettavamo un simile divario. L’esito è abbastanza chiaro: la gente di Morbio non vuole un ecocentro. Dico che non lo vuole perché a questo non c’erano alternative: il Comune lo poteva fare solo su quel terreno». A proporre il referendum era stata la lista civica Morbio 2030, di area progressista, mentre a favore si erano schierati PPD, PLR e Lega/UDC, che teoricamente rappresentano la maggioranza degli abitanti di Morbio: «A livello comunale credo che in questi casi i partiti contino relativamente - afferma Gentizon - ma che si guardi piuttosto la singola tematica. Difficile però dire a caldo cosa abbiamo sbagliato. Se la prospettiva di un’aggregazione ha influito? Può darsi che c’è chi ha fatto questo ragionamento, ma nella zona l’unico ecocentro è quello di Chiasso e non potrà farsi carico dei rifiuti di tutti i Comuni vicini: da qualche parte se ne dovrà costruire un altro».

Cosa veniva proposto

Più nel dettaglio, il progetto cestinato dagli abitanti di Morbio Inferiore prevedeva la costruzione del nuovo ecocentro in un terreno di proprietà della Parrocchia, di cui il Comune avrebbe potuto beneficiare per almeno un trentennio dietro il pagamento di un canone annuale di ventimila franchi. «Come imposto dal nuovo modello contabile - si legge nel messaggio municipale - i maggiori costi di questa soluzione dovranno essere interamente coperti dalle tasse causali prelevate per il servizio di raccolta dei rifiuti. A fronte di un indubbio miglioramento del servizio occorre quindi mettere in conto un inevitabile aumento della tassa base fatturata annualmente alle famiglie». IlComune stimava in 120.000 franchi i maggiori costi annui, «compensati solo parzialmente, in una misura al momento difficilmente quantificabile, dai minori costi derivanti dalla gestione degli altri punti di raccolta attualmente esistenti». Il Comune, stando al Municipio, non possiede terreni suoi atti a ospitare un ecocentro. La volontà di migliorare il servizio sembra condivisa da ormai un decennio, ma precedenti tentativi (collaborazioni intercomunali, un ecocentro in zona Polenta) non erano andati a buon fine. Al pari di questo.

A mente dei favorevoli il costo dell’opera era sostenibile e competitivo con la situazione attuale a livello di costi di gestione, se analizzato sul trentennio. Con inoltre benefici nella gestione dei rifiuti e nella comodità per la popolazione nel consegnarli. Per i contrari, invece, l’opera sarebbe sorta in posizione infelice (vicino alle scuole, al campo sportivo e a un corso d’acqua) e avrebbe comportato un aumento della tassa base annua di 50-60 franchi per una famiglia di quattro persone.

E ora?

L’ecocentro è stato bocciato. E ora che futuro avrà la gestione dei rifiuti a Morbio Inferiore, considerando che ambo le parti sembrano concordi che la situazione vada migliorata? «Vedremo come reagirà il Municipio - dice Ticozzi. Noi le nostre proposte le abbiamo fatte: cercare una collaborazione con Chiasso per gli ingombranti e sistemare degli interrati nelle attuali piazze di raccolta per le altre tipologie di rifiuto».

«Sono proposte che non ci convincono - dice per contro Gentizon. - La situazione è sicuramente da migliorare, come dimostrano i dati sulle multe (ne sono state comminate per 17.000 franchi nel 2021, ndr.). Di certo per ora si resterà allo stato attuale, che non è ideale. Le soluzioni le aspettiamo da chi ha votato di no, ma non ce ne sono tantissime».

«Un pizzico di amarezza»

Abbiamo contattato, infine, la sindaca Claudia Canova: «I numeri parlano chiarissimo e ovviamente rispetteremo la volontà emersa alle urne. Non nascondo un pizzico di amarezza perché abbiamo lavorato per portare avanti un progetto che migliorava la problematica della gestione dei rifiuti. Ora voltiamo pagina e continueremo a lavorare con il massimo impegno per offrire servizi sempre migliori alla popolazione».

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