L'idea

Muralto guarda alla stazione e pensa al suo nuovo autosilo

Il parcheggio a cielo aperto sul lato nord del comparto ferroviario locarnese presto al centro di una rivoluzione - Il sindaco Stefano Gilardi: «È il frutto di 25 anni di lavoro e il progetto di Piano regolatore sarà pronto a strettissimo giro»
Un’area destinata a cambiamenti epocali; nell'adesivo in primo piano, il sindaco di Muralto, Stefano Gilardi, 73 anni © CdT/Chiara Zocchetti
Jona Mantovan
22.08.2025 06:00

Il parcheggio a cielo aperto a nord della stazione di Locarno presto cambierà volto. E tanto. Muralto intende infatti realizzarci, dalla metà della sua estensione e fino alla chiesa di San Vittore, un autosilo con tanto di parco soprastante. In tutto, tremila metri quadrati di verde, garantisce il sindaco Stefano Gilardi. «È il frutto di 25 anni di lavoro. Ormai ci siamo: il progetto di piano regolatore, dato che quest’area non ne è ancora provvista, sarà pronto a breve», ribadisce il 73.enne al Corriere del Ticino, riferendosi a una decisione annullata dal Consiglio di Stato in merito a un messaggio approvato dal Legislativo comunale che, tra l’altro, prevedeva un destino simile per il terreno.

L’esito del referendum del 15 giugno (riuscito di misura, con 102 voti di scarto) contro il cosiddetto nodo intermodale - del quale si contestava la salita degli autobus lungo viale Cattori - sul fondo di competenza cantonale, non frena dunque le ambizioni sul lato opposto, che è di proprietà delle Ferrovie federali.

Oggi, oltre a essere un’area esteticamente brutta, è anche un’isola di calore da combattere creando un giardino
Stefano Gilardi, sindaco di Muralto, 73 anni

Un’idea condivisa

Una zona «esteticamente brutta, una gigantesca isola di calore», sottolinea il nostro interlocutore. Fra l’altro, l’idea di restituire decoro e maggiore funzionalità a quello spazio non dispiace nemmeno ai promotori della raccolta di firme, i quali lamentavano anche la mancanza di un autosilo nel progetto poi affossato. Gilardi ne approfitta per fornire qualche novità in seguito appunto al rifiuto di realizzare una nuova pensilina per favorire il trasferimento da un mezzo di trasporto all’altro, che sarebbe dovuta sorgere ricavando superficie utile radendo al suolo il prefabbricato dove trovano casa l’edicola e il negozio Avec.

La situazione attuale e, a destra, un'ipotesi fantasiosa di come si potrebbe presentare un domani in un'elaborazione del Corriere del Ticino.
La situazione attuale e, a destra, un'ipotesi fantasiosa di come si potrebbe presentare un domani in un'elaborazione del Corriere del Ticino.

La Direzione d’Autorità

«La procedura prevede che sia l’ente dove si trova l’oggetto al centro delle discussioni a prendere l’iniziativa. Anche se questo ha creato qualche confusione tra la popolazione, che ha pensato erroneamente come la competenza fosse esclusivamente comunale, quando non è così. In ogni caso, una volta scaturito il responso dalle urne, abbiamo indetto una riunione per organizzare un incontro con la Direzione d’Autorità». Il gruppo coinvolgerà tutti gli attori - tra cui il Cantone, proponente della soluzione per la quale il Gran consiglio aveva dato il via libera a un credito di 16 milioni - e il processo ripartirà da zero. Ma, questa volta, con un territorio più ristretto dal momento che i nuovi studi dovranno escludere i passaggi sugli 80 metri del «boulevard di quartiere» tanto amato da chi ha portato al voto l’intero Ticino.

Situazioni opposte

Una sfida notevole, dal momento che quella proposta era una conclusione raggiunta dopo sette anni di lavoro, con il coinvolgimento di esperti e studi scientifici da Ginevra a Basilea. Una visione condivisa dagli addetti ai lavori e, secondo loro, il miglior compromesso per risolvere il maggior numero possibile di problemi legati alla viabilità. Una situazione ben diversa, invece, quella sull’altro fronte: «Il futuro posteggio coperto dal grande giardino pubblico è una soluzione globalmente accettata da elaborati di qualsiasi livello. Tutti gli architetti e pianificatori hanno sempre individuato il piazzale come il luogo ideale per un manufatto del genere. Questa parte non ha mai ricevuto opposizioni, né per l’ubicazione né per il formato. Per questo l’abbiamo scorporata dal concetto generale e affidata a chi si occupa della definizione urbanistica».

Volumetrie in tempi brevi

Sulle tempistiche, l’intervistato non si sbilancia: «Non posso fare previsioni. Non dipendono da noi. Ci possono sempre essere contestazioni. L’unica situazione in cui si possono fare stime del genere è quando un’iniziativa è approvata e cresciuta in giudicato».

Intanto, il responsabile tecnico riceverà l’incarico di studiare la procedura e le tappe, definendo altezze, dimensioni e magari il numero di stalli. «Tuttavia, non andrà a delineare i vari dettagli, ma definirà la volumetria, basandosi su proposte passate e sugli accordi con le Ferrovie. La procedura dovrebbe avanzare rapidamente. Dopo la pubblicazione del documento, ci saranno serate informative e vedremo cosa ne pensa la cittadinanza. È possibile che ci siano ricorsi, ormai succede su tutto».

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