Riva San Vitale

Nella melma da giorni, blitz del veterinario cantonale

Un controllo dell’Ufficio del veterinario cantonale ha permesso di appurare che alcune mucche erano costrette a vivere in decine di centimetri di fango ed escrementi – L’allevatore dovrà celermente ripristinare la situazione e poi fare i conti con la giustizia – Bovini «salvi» grazie alla segnalazione di un passante
Stefano Lippmann
12.10.2022 06:00

«Chiunque può segnalare all’Ufficio del veterinario cantonale casi di maltrattamento di animali e situazioni che evidenziano il mancato rispetto delle norme sulla protezione degli animali». Recita così l’avviso pubblicato sul sito internet dell’Ufficio del veterinario cantonale. Un’indicazione che, negli scorsi giorni, è stata presa alla lettera da una persona che era intenta a passeggiare lungo il fiume Laveggio, tra Mendrisio e Riva San Vitale. Persona che ha deciso di documentare l’ambiente in cui vivevano alcuni bovini.

Le mucche erano infatti costrette a muoversi in uno strato di fango ed escrementi di alcune decine di centimetri. Il tutto a pochi passi dalla mangiatoia. L’Ufficio del veterinario cantonale ha così deciso di vederci chiaro e, lunedì nel primo pomeriggio, ha effettuato un sopralluogo. Un «blitz» nel quale ha potuto constatare che la situazione non era evidentemente ottimale. «Confermiamo l’avvenuto intervento – ci spiega il veterinario cantonale Luca Bacciarini –. Abbiamo ordinato all’allevatore di ripristinare la situazione». Intervento che dovrà gioco forza essere effettuato in tempi brevissimi.

Misure da rispettare

«In generale – commenta il nostro interlocutore – gli allevatori devono rispettare delle misure sia di carattere strutturale, che gestionale». Ciò vuol dire che gli animali «devono avere gli spazi consoni, i ripari, le superfici di dimensioni adeguate, barriere che non rischino di ferire, mangiatoie in numero giusto, eccetera».

A livello gestionale si intende, invece, tutto ciò che riguarda «l’alimentazione, le cure, la constatazione che gli animali non siano malati, che gli unghioni siano curati – riferisce ancora Bacciarini –. E sempre a livello di gestione anche la pulizia dev’essere garantita». Insomma, «dal momento in cui gli animali si trovano in spazi limitati bisogna pulire le superifici». Una regola che vale per tutti.

Dalla multa alla denuncia

Sul caso specifico, va da sé, l’Ufficio del veterinario cantonale farà le sue valutazioni e poi, se del caso, prenderà i necessari provvedimenti. «Di per se, la Legge sulla protezione degli animali da due possibilità a dipendenza della gravità dell’infrazione o delle infrazioni riscontrate» evidenzia il veterinario cantonale.

«Noi, come Ufficio, possiamo intervenire direttamente aprendo prima un procedimento e poi comminare una multa».

Il discorso è invece diverso quando ci si trova di fronte a casi gravi: «In queste situazioni effettuiamo una segnalazione al Ministero pubblico».

Nei casi meno gravi, ad ogni modo, la multa può arrivare sino a 20.000 franchi. Nei casi di maltrattamenti più gravi, invece, la Legge sulla protezione degli animali può anche prevedere una pena detentiva sino a 3 anni.