Alle Criminali

«Non volevo ucciderlo, solo fargli del male»

L'uomo alla sbarra per aver preso a pugni e calci sia il padre sia la madre, arrivando a puntare addosso un coltello all'anziana, contesta l'imputazione di tentato omicidio intenzionale formulata dalla procuratrice pubblica Chiara Buzzi
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Spartaco De Bernardi
19.08.2025 14:10

«Non volevo ucciderlo, solo fargli del male. E non al punto di mettere in pericolo la sua vita. Non ero in grado di ragionare. È stata un'esplosione di emozioni incontrollate causata da anni di soprusi subiti e alimentata dall'alcool». Incalzato dalle domande del presidente della Corte delle Assise criminali, giudice Curzio Guscetti, il 46.enne sta ripercorrendo quell'ora folle, dalle 7 alle 8 del mattino, durante la quale il 10 novembre dell'anno scorso affrontò il padre per convincerlo di chiedergli scusa per avergli rovinato la vita con la sua educazione rigida e sempre tesa a colpevolizzarlo. Un'ora durante la quale l'uomo, con una alcolemia compresa tra il 1,41 del 2,05 per mille,  si recò per ben due volte alla casa dei suoi genitori a Losone: la prima, come detto, affrontò il padre, la cui risposta negativa alla richiesta di scuse mandò su tutte le furie il 46.enne. Questi tornò alla sua abitazione, preso un coltello da cucina, e tornò dai suoi genitori con intenti bellicosi: dopo aver sfondato una finestra, entrò nell'abitazione dove si imbatté subito nel padre. Lo bloccò mettendosi a cavalcioni su di lui ed iniziò a colpirlo, prima con pugni e poi con calci. La madre cercò di bloccarlo ed in effetti l'anziano riuscì a divincolarsi e ad uscire di casa a cercare aiuto. Condita da tanti non ricordo, la versione dei fatti riportata dall'atto d'accusa firmato dalla procuratrice pubblica Chiara Buzzi, è stata sostanzialmente confermata dall'imputato. Solo col tempo, ragionandoci in tutti questi mesi trascorsi in prigione, mi sono reso conto che avrei potuto causare gravi danni alla loro salute. Danni gravi al punto che avrebbero potuto avere quale conseguenza la loro morte», ha ammesso il 46.enne. Dopo la pausa per il pranzo, l'istruttoria dibattimentale continuerà con la disamina dell'aggressione compiuta dall'imputato ai danni della madre. Oltre ai pugni ed ai calci, l'anziana donna venne anche minacciata dal figlio con un coltello. Solo grazie all'intervento di un vicino, allarmato dalle urla della donna e dalla richiesta d'aiuto del marito, fu possibile scongiurare il peggio.