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Non solo la funicolare: anche Lanzo vuole ripartire

Alla giornata pubblica «Isola tra i due laghi» si è parlato di progetti e di idee per valorizzare la Val d’Intelvi - La Regione Lombardia finanzierà parte del restauro dell’impianto a fune e una Fondazione svizzera sogna un museo
©CdT/Gabriele Putzu
Federico Storni
29.11.2022 06:00

Se una cordata di privati troverà i capitali per ristrutturare la funicolare Lanzo-Santa Margherita di Valsolda, ferma dal 1977, la Regione Lombardia (proprietaria dell’impianto) finanzierà le opere con un investimento a fondo perduto fra il 30 e il 50% del totale, e lascerà per 20-30 anni l’impianto in mano ai privati stessi affinché possano rientrare dall’investimento. La funicolare, dice uno studio di fattibilità, può essere rimessa in funzione abbastanza agevolmente, ma serviranno almeno 9,3 milioni di euro. Se la funicolare ripartirà, la Società navigazione lago di Lugano si è già impegnata per riattivare il collegamento con Santa Margherita di Valsolda, una località peraltro oggi raggiungibile solo via lago.

L’accordo è stato raggiunto lo scorso ottobre ma è stato comunicato soltanto sabato dal Comitato promotore per il ripristino della funicolare, in occasione dell’incontro «Isola tra i laghi». In un Palalanzo gremito, il Comitato stesso ha fatto il punto con la popolazione sui progetti in corso e a venire per il rilancio della località (oggi frazione di Alta Valle Intelvi) e della Val d’Intelvi tutta. Valle che - come ad esempio Faido - è stata gettonatissima quale località turistica fuori porta, per poi perdere d’attrattività con l’avvento del turismo di massa e dei voli a prezzo abbordabile. Rilancio di cui la funicolare non è che la punta dell’iceberg: ci sono infatti diverse altre persone che stanno scommettendo sul futuro turistico della località.

Albergo pronto a rinascere

Uno di loro è l’imprenditore indiano Jai Singh, che sarà peraltro il punto di riferimento fra gli investitori privati per la riapertura della funicolare. Singh, che ha scoperto Lanzo per caso quando cercava casa per la madre in Italia, è forse anche la persona più direttamente toccata dalla riapertura della funicolare, in quanto ha di recente ritirato l’ex albergo Funicolare Tesoro - chiuso ormai da diversi anni - e il vicino bar Moderno (ai tempi una discoteca), entrambi a pochi passi dalla stazione d’arrivo dell’impianto a fune e affacciati sul Belvedere.

Il cuore

Un altro è l’imprenditore tedesco Oliver Ike. Con un passato nell’industria orologiera (ad Arogno provò anche a rilanciare, almeno nel nome, la storica fabbrica Manzoni) in Val d’Intelvi è attivo con un progetto ambizioso annunciato nel 2016 con la Fondazione Karl Schmid di Locarno: realizzare un museo d’arte moderna con annesso centro culturale disegnato dal celebre architetto giapponese Kengo Kuma a poca distanza dal Belvedere, dove oggi sorge villa Violet (disabitata da decenni e ormai fatiscente). Nel museo troverebbero spazio anche le opere diSchmid, artista zurighese che insegnò tra gli altri a Oliviero Toscani e Hans Giger. Il progetto della Fondazione - detto «Marks» - aveva vinto un bando Interreg, ma finora non si concretizzato. Almeno non del tutto. «Il progetto del museo e del centro culturale è ancora in corso - conferma da noi raggiunto Ike. - Purtroppo siamo stati sorpresi dalla pandemia e alcuni investitori se ne sono andati. Ora ne stiamo cercando di nuovi, e alcuni li abbiamo già trovati». La scorsa estate Ike è in ogni caso riuscito a creare un sentiero di Land Art in valle e un arboreto, che sono parte del «centro culturale diffuso transfrontaliero» che la Fondazione vuole creare. A questo proposito, a mente di Ike, il museo è il cuore del rilancio della valle, ancor più della riattivazione della funicolare. «La funicolare necessita di passeggeri per essere sostenibile, e il museo sarà l’opera in grado di richiamare i turisti». Ike sogna a questo proposito in futuro un «biglietto rotondo». Un’offerta transfrontaliera per cui, con un singolo biglietto, il turista da Como possa prendere un aliscafo fino ad Argegno, risalire in funicolare sino a Pigra, visitare quel che vuole in valle grazie a un bus navetta, scendere in funicolare da Lanzo sul Ceresio, arrivare a Lugano in battello e rientrare a Como con il treno.

Stanze ed e-bike

In tutto questo, il Comune non sta alla finestra. Dopo aver riqualificato il Sighignola, il «balcone d’Italia» sopra Lanzo, vi sta costruendo una struttura ricettiva che, una volta a tetto, nel giugno 2024, verrà data in gestione ai privati tramite bando. Oltre a ciò verrà risanata la strada che porta al Sighignola, con anche opere di sottostruttura. E, ci dice il sindaco di Alta Valle Intelvi Marcello Grandi, la creazione di tracciati per e-bike con stazioni di ricarica. Quanto alla funicolare, «sappiamo che c’è tanto lavoro da fare e speriamo che si riesca ad andare avanti: sarebbe un’opera utile per avvicinare la Svizzera alla Val d’Intelvi».

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