Italia

Norman Gobbi: «Roberto Maroni un amico, ha fatto molto per i rapporti con il Ticino»

Anche i leghisti sul fronte ticinese del confine ricordano l'ex ministro dell'interno: «Venne al funerale di Giuliano Bignasca, si comportò da vero signore»
©Cdt/TatianaScolari
Mattia Sacchi
22.11.2022 14:00

Anche la Lega, quella sul fronte ticinese del confine, piange la scomparsa di Roberto Maroni. L'ex ministro dell'interno italiano ha visitato spesso Lugano, in particolare via Monte Boglia. «Anche il giorno del funerale di Giuliano Bignasca - racconta la deputata leghista Maruska Ortelli - era venuto nella nostra sede assieme a Umberto Bossi portando una corona di fiori. Era commovente come quel giorno si prese cura del fondatore della Lega Nord, sembravano quasi padre e figlio. Con il Nano poi ci sono state diverse cene assieme, alle quali spesso partecipavo anche io, e una bellissima festa a sorpresa, che ricordavamo spesso. Oltre a essere un grande politico è stato una brava persona, sempre rispettoso ed educato: ho appreso della sua morte con un profondo dolore».

«Acuto, sensibile ma soprattutto umile - commenta il secondo vicepresidente del Gran Consiglio Michele Guerra -. Nonostante avesse ricoperto alcune delle cariche più importanti della politica italiana, stava volentieri con i giovani per dare loro consigli. È stato un piacere parlare con lui nei vari incontri organizzati tra le due leghe, una figura che mancherà non solo all'Italia ma anche al Ticino».

Chi lo ha conosciuto bene è certamente Norman Gobbi che, racconta, lo ha «incontrato in quasi tutte le sue funzioni: co-fondatore della Lega Lombarda, Ministro del Governo italiano e infine Governatore della Lombardia. In questa funzione ho avuto maggiormente modo di interagire con lui e apprezzarne l’approccio pragmatico che lo ha sempre contraddistinto. Ricordo che l’istituzionalizzazione dei rapporti tra Canton Ticino e Regione Lombardia avvenne nel 2015 sotto la sua egida; a seguito di questo ci portò poi a rivedere l’organizzazione strategica della Regio Insubrica dopo l’impasse data dallo “svuotamento” delle province da compiti essenziali, elevando le Regioni italiane al tavolo presidenziale con il nostro Ticino».

Momenti istituzionali, ma anche di amicizia: «Nel 2016 a Como ci incontrammo nell’incontro che dava seguito all’accordo di collaborazione tra Ticino e Lombardia e, al momento dello scambio di doni, ci mettemmo a ridere per i reciproci regali: da parte ticinese un cristallo di forma fallica fumé e da parte lombarda una ciotola d’argento che ricordava un’urna cineraria. Scoppiammo a ridere, dicendoci che fortunatamente non sono i regali a qualificare le relazioni di amicizia personale e di vicinanza tra Governi...».

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