Nove anni per tentato assassinio

Condannato il croato che ha sparato a un rifugiato pakistano ferendolo
Si presume che l'arma del delitto sia un revolver.
Red. Online
26.10.2018 19:00

GIORNICO-Nonostante fosse un processo indiziario dato che l'arma del delitto non è mai stata trovata e l'imputato si è fino all'ultimo proclamato innocente, ieri la Corte delle assise criminali di Riviera non ha creduto al croato di 67 anni sotto processo da due giorni, condannandolo a nove anni di prigione per il tentato assassinio di un rifugiato pakistano. Confermando anche le imputazioni minori, infrazione alla legge federale sulle armi e tentato inganno dell'autorità nell'ambito del matrimonio putativo, il giudice Amos Pagnamenta (giudici a latere Luca Zorzi e Renata Loss Campana supportati dagli assessori giurati) ha espulso il condannato per dieci anni. Espulsa sarà anche la vittima, la cui domanda di asilo non è stata accolta e che dovrà rispondere del tentativo di contrarre un matrimonio fittizio con l'amante dell'uomo che ha tentato di assassinarlo per poter restare in Svizzera. Il difensore avvocato Patrick Gianola ha comunque ottenuto una riduzione di pena rispetto ai dodici anni chiesti dal procuratore pubblico Chiara Borelli e ha dichiarato in aula (ma dopo il suono della campanella come gli ha fatto notare il presidente) che ricorrerà in appello contro la sentenza. L'accusatore privato, avvocato Alessia Minotti, ha ottenuto per il suo assistito il risarcimento del torto morale.