Nuova centrale del Ritom, si parte

BELLINZONA - È entrato nella fase esecutiva il progetto da 250 milioni di franchi per il rinnovo dell'impianto idroelettrico del Ritom. I lavori preparatori sono iniziati nelle scorse settimane, mentre il cantiere vero e proprio partirà il prossimo mese di ottobre. Nel frattempo la Ritom SA, società titolare della concessione per lo sfruttamento delle acque partecipata al 75% e al 25% dall'AET, ha appaltato al consorzio Marti-Ferrari Ritom per un prezzo di 75 milioni (senza IVA, sconti e lavori a regia) le opere principali riguardanti il genio civile. Lavori che, come detto, potranno iniziare il mese prossimo dopo che nel mese di maggio la Ritom SA aveva ottenuto la licenza edilizia per il potenziamento dell'impianto idroelettrico.Da qui al 2023, anno in cui è prevista la messa in esercizio del rinnovato impianto, si procederà alla costruzione di una nuova centrale che sostituirà quella edificata nel 1917 dalle FFS e che sorgerà tra quest'ultima e la Centrale Stalvedro di AET. Ospiterà due turbine da 60 MW ciascuna (un gruppo fornirà energia alla rete ferroviaria FFS con frequenza di 16,7 Hz, mentre l'altro fornirà energia alla rete di trasmissione 50 Hz) nonché un gruppo pompa da 60 MW allacciato alla rete 50 Hz, che servirà per il pompaggio d'acqua dal bacino di Airolo al lago Ritom. Per portare l'acqua dal lago Ritom sino alla nuova centrale si prevede la costruzione di una nuova presa sotto carico per il bacino artificiale, di una galleria di adduzione con rivestimento in calcestruzzo e di una camera valvole. L'accesso principale al cantiere nella zona di Piora sarà garantito da una teleferica provvisoria di cantiere tra Altanca e la diga del Ritom, esclusivamente per il trasporto del materiale. Dalla futura camera a valvole partirà un nuovo pozzo forzato per il collegamento diretto tra il lago Ritom e la centrale Ritom SA, in sostituzione del sistema idraulico attuale. Lo scavo del pozzo è previsto tramite una fresa meccanica e avrà un diametro di circa tre metri.A valle, oltre alla nuova centrale, sono previsti anche interventi per la riqualifica della sponda sinistra del fiume Ticino, con particolare riguardo agli aspetti ambientali e territoriali. In particolare si procederà alla costruzione di un bacino di demodulazione, che raccoglierà le acque turbinate dal nuovo impianto idroelettrico della Ritom SA e da quelle dell'impianto esistente di Stalvedro. Sarà situato ad est dell'attuale centrale del Ritom, nella zona dello stand di tiro. Il bacino, della capacità di 100.000 metri cubi, servirà a regolare i deflussi discontinui a valle degli impianti mediante un sistema controllato di rilascio d'acqua nel fiume.