Ottant’anni fa la tragedia in Val Colla

VAL COLLA - Erano circa le 10 del mattino di esattamente 80 anni fa. Il 9 maggio 1936 un aereo civile con a bordo tre persone (un Comte AC-12 Moskito di fabbricazione elvetica, partito alle 8.30 da Dübendorf) si schiantò a causa di un'avaria al motore in un bosco tra la cantonale e i paesi di Certara e Bogno. Il pilota (Hans Streuli di 27 anni di Zurigo) e i due passeggeri (Heinrich Brüniger di 34 anni, anch'egli di Zurigo e Max Cavelti di 26 anni, di Olten) morirono probabilmente sul colpo. L'aereo era diretto in Francia, in Costa azzurra, ma giunto sopra la Val Colla il rotore iniziò a perdere potenza e poi si spense. Dopo aver sorvolato il Gazzirola, appunto, si schiantò non lontano dalla Chiesa di San Pietro Martire. Il CdT dell'11 maggio 1936 spiegava che «i tre giovanotti erano partiti alle ore nove dall'aeroporto di Dübendorf a bordo di un velivolo di colore rosso e con una grande croce federale dipinta sul timone di profondità». L'aereo «aveva già a gran velocità sorvolato il monte Gazzirola e, a bassa quota, si dirigeva verso Lugano quando, come affermano i testimoni oculari, virò bruscamente dirigendosi verso la parte opposta». «Si ebbe immediatamente la percezione che il volo non era più regolare. Infatti il rombo sonoro del motore cambiò di tono e divenne rauco: si riprendeva solo a intervalli e anche un profano poteva benissimo rendersi conto che il motore non reggeva più». Il velivolo, chiuso nella breve gola formata dalla montagna, tentò di riprendere quota e iniziò a planare («come un uccello ferito», riferiva il CdT).