Ticino

Palazzo di Giustizia, tutto rinviato con qualche grattacapo per gli offerenti

Il Consiglio di Stato ha scelto le offerte da approfondire nei prossimi mesi e ha chiesto ai proponenti di tenerle bloccate fino a fine anno – Tra queste, la torre Est di Cornaredo, lo stabile EFG in via Peri e la Migros in via Pretorio – Ma sul tavolo spuntano anche «scenari a livello cantonale»
© Cruz y Ortiz - Giraudi Radzcuweit architetti

Ha deciso di prendersi tempo, il Consiglio di Stato, in merito al futuro comparto della Giustizia nel Luganese. Perlomeno fino alla fine del mese di ottobre. Il Governo, infatti, ha fatto sapere ieri di aver approvato i contenuti del rapporto di valutazione del Comitato guida che si è occupato di esaminare le 38 offerte giunte alla Sezione delle Logistica dopo la «grida pubblica» indetta a novembre 2024. Ma, appunto, per il momento non ha ancora scelto quale di quei progetti sia quello più idoneo. Lo farà con un «rapporto finale» che è atteso entro il 31 ottobre. E, nel frattempo, approfondirà e valuterà nel dettaglio alcune di quelle offerte. Ma non solo: oltre a quelle offerte giunte tramite la «grida pubblica», il Governo valuterà anche - si legge nel comunicato stampa - «ulteriori scenari frattanto identificati a livello cantonale». Di quali progetti si tratta? Impossibile avere informazioni al riguardo, almeno per il momento. Ma, stando a nostre informazioni, si tratterebbe (anche) di proposte avanzate negli scorsi giorni dal consigliere di Stato Claudio Zali, che nel frattempo assumerà (alla luce del «mini-arrocco avallato dal Governo mercoledì) la conduzione politica del settore Magistratura.

Le prime conferme

Ad ogni modo, per il momento, come riferito nel comunicato stampa, il Governo «ha autorizzato la Sezione della logistica a informare i partecipanti alla grida pubblica, sia in relazione alle proposte d’offerta che non saranno tenute in considerazione, sia con riferimento alle proposte oggetto delle ulteriori valutazioni». E il Corriere del Ticino qualche prima conferma su quali siano i progetti ritenuti interessanti (e che dunque saranno oggetto di ulteriori valutazioni) l’ha già ottenuta. A partire dall’offerta della Città di Lugano: la torre Est del futuro Polo sportivo e degli eventi (PSE). A confermarlo è il sindaco della Città, Michele Foletti, che non nasconde qualche scetticismo in merito alle modalità scelte dal Governo: «Sì, ci hanno informato che la torre Est è ritenuta interessante. E ci chiedono dunque di tenere bloccata l’offerta fino alla fine dell’anno. Chiedendoci, al contempo, di dare una risposta entro 15 giorni». Una risposta che, come vedremo, non è scontata. Va ricordato, infatti, che recentemente il Municipio ha scritto al Cantone proprio per far presente che il progetto della torre Est è stato temporaneamente sospeso in attesa, appunto, del risultato della grida pubblica. Come dire: meglio non tardare troppo. Ecco perché, spiega Foletti, «come Città faremo una valutazione sulla richiesta del Governo. Abbiamo degli obblighi contrattuali con gli investitori da rispettare. E poi, a partire da un certo momento, dovremo anche pagare l’affitto». Insomma, dilatare troppo i tempi rischierebbe di far diventare il progetto economicamente insostenibile. «Ho quindi chiesto ai nostri servizi di farci avere una valutazione entro giovedì prossimo. Per capire se andare avanti oppure tirarci indietro», prosegue il sindaco, che aggiunge: «Speravamo che a fine giugno ci avrebbero dato una risposta definitiva. E, sinceramente, questa dilatazione dei tempi non mi sembra molto consona, anche per rispettare i tempi del mercato. Posso immaginare che anche i privati si troveranno in difficoltà di fronte a questa richiesta di bloccare l’offerta per altri mesi». Va poi sottolineato che, per la Città di Lugano, l’allungamento della procedura potrebbe porre problemi anche su altri fronti, con un effetto a catena su altri progetti, come quello dell’organizzazione logistica dell’amministrazione comunale: «La nostra intenzione era quella di portare l’amministrazione nella torre Est; se il Cantone avesse deciso di insediarvi la Giustizia, avremmo invece potuto pensare di portare l’amministrazione nello stabile EFG in via Peri (che è oggetto di un accordo di acquisto da parte di AIL Servizi e non va confuso con lo stabile EFG in via Franscini bocciato in votazione popolare lo scorso anno) e avremmo messo sul mercato l’immobile in via della Posta». Insomma, chiosa Foletti, «da questo punto di vista tutta la pianificazione della Città viene rallentata».

Tra AIL Servizi e Artioli

Ed è proprio in via Peri che si concentrano, nuovamente, le attenzioni del Governo: come da conferme raccolte dal Corriere del Ticino, ad aver ricevuto questa sorta di «pollice su» sono state anche le proposte fatte pervenire per quel comparto da AIL Servizi e dal gruppo ARTISA. La «sorella» delle AIL SA, lo ricordiamo, ha sottoscritto un diritto di compera da cinquanta milioni di franchi per alcuni dei sei blocchi un tempo utilizzati dalla banca EFG. Il sesto blocco è invece di proprietà della società della famiglia Artioli (le altre quattro proposte di ARTISA sono invece state scartate, ndr). Le offerte della Città e quella di AIL Servizi, come detto, sono legate da un filo invisibile che collega Palazzo civico, lo stabile di via Peri e il Nuovo quartiere di Cornaredo. A questo punto è lecito chiedersi se la decisione del Cantone rischia di creare dei problemi, per esempio in relazione ai diritti di compera sottoscritti. Da noi raggiunto, il presidente del CdA di AIL Servizi, Enea Petrini, ha spiegato che la società valuterà «nei prossimi giorni come procedere». Al momento è ancora presto per capire «se e a che condizioni aderire alla richiesta. Una decisione verrà comunque presa entro il termine assegnato» dal Consiglio di Stato.

Un altro stabile pregiato

Un’altra conferma, poi, ci arriva da Migros Ticino, che per la «grida pubblica» aveva offerto il suo stabile in via Pretorio. «Sì, gli spazi offerti dalla Cooperativa regionale Migros Ticino a Lugano sono stati selezionati», ci ha fatto sapere la Cooperativa. E il rinvio della scelta definitiva pone dei problemi? abbiamo chiesto a Migros Ticino. Il portavoce Luca Corti, a tal proposito, ci ha fatto sapere che la Cooperativa è «a completa disposizione per effettuare, nei prossimi mesi, gli approfondimenti necessari». E, al contempo, che «è tuttavia importante considerare che le superfici disponibili sono di grande pregio e richieste anche da altri attori». In questo contesto, dunque, «uno degli obiettivi principali della Cooperativa è garantire un’adeguata affluenza al nostro Supermercato Migros, al Take Away Migros, alla Scuola Club Migros e al centro Activ Fitness, tutti situati all’interno del nostro centro commerciale Migros di via Pretorio 15 a Lugano. A tal fine, ci impegneremo per continuare a offrire una proposta commerciale interessante, variegata e completa, in linea con le aspettative della clientela». Per certo sappiamo che torre Est, comparto EFG in via Peri e Migros in via Pretorio sono soluzioni ritenute interessanti dal Governo. Tuttavia, non ci è stato possibile avere riscontro su tutte e 38 le offerte e non è escluso che ve ne possano essere altre che entreranno in linea di conto per ospitare la nuova sede delle Giustizia ticinese. Incluse quelle avanzate dopo la chiusura della grida pubblica. Ne sapremo di più, forse, nelle prossime settimane.

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