Parco Viarno, «la Città ha sbagliato»

Anche se non ne cambia (per ora) le sorti finali, c’è un’ammissione non di poco conto nella decisione del Consiglio di Stato che respinge il ricorso presentato da alcuni cittadini di Pregassona (sostenuti dalla STAN) contro la variante di Piano regolatore per la demolizione di una parte della Casa Rossa del parco Viarno. In buona sostanza il Governo riconosce che durante il lungo iter procedurale di approvazione della variante – per cui un anno fa il Consiglio comunale ha staccato un assegno da 26 milioni – la Città di Lugano ha commesso un errore, presente anche nel bando del concorso di architettura. Cioè un’imprecisione nell’ordine cronologico di costruzione dei due edifici, confondendo di fatto la parte più recente con la parte antica (l’ala sud) di Villa Viarno, auspicando nel concorso di abbattere proprio quest’ultima considerata di «scarso valore architettonico e storico». Di più. Il Consiglio di Stato «conferma la correttezza della ricostruzione delle fasi evolutive della struttura» redatta dagli architetti Benedetto Antonini, Riccardo Bergossi e Maria Mazza, in cui viene specificato che «la parte più antica del complesso edificato di Villa Viarnetto è la stecca meridionale di probabile origine settecentesca. A questa nella seconda metà dell’800 è stato affiancato il corpo ovest, mentre il corpo sud diventava residenza del personale della tenuta vinicola». In altre parole, l’edificio è «un unico» e «caratterizza Pregassona» dal punto di vista architettonico e urbano, quindi deve «essere preservato». L’errore cronologico, come detto, non inficia sulla decisione comunale e, a mente del Governo, «non rappresenta un vizio sostanziale tale da giustificare l’annullamento» della variante di Piano regolatore (approvata lo scorso giugno dal Consiglio di Stato), che getta le basi per la valorizzazione della generosa area verde di Pregassona. In altre parole, «l’autorità comunale ha esercitato correttamente le proprie competenze, giungendo a una soluzione ponderata e coerente con gli obiettivi pianificatori di interesse pubblico». I ricorrenti, in ogni caso, non hanno intenzione di rimanere con le mani in mano e contro tale decisione verrà a giorni inoltrato ricorso al Tribunale amministrativo cantonale.
Progetto da rivedere
Intanto, proprio questa mattina in cancelleria è stata consegnata una petizione, sottoscritta in pochi giorni da 500 cittadini, che chiede al Municipio di rivedere il progetto e di preservare integralmente la villa.
