Bellinzona

«Pedonalizzazione completa? Peggiorerebbe la situazione»

Secondo lo storico commerciante Carlo Banfi la sistemazione del «cuore» del viale Stazione o altre misure non avrebbero reso più attrattivo il comparto: «I negozi chiudono anche nella parte bassa»
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
09.05.2023 19:15

«Pedonalizzare completamente il viale Stazione? La situazione peggiorerebbe». Carlo Banfi ne è convintissimo. Secondo il vicepresidente della Società dei Commercianti cittadina, lui stesso per quattro decenni titolare assieme alla moglie di un negozio di frutta e verdura in via Camminata, la crisi è generale. Anche e soprattutto nella capitale. E questo indipendentemente che si trovi nella parte alta o in quella bassa della spina dorsale della Turrita che si snoda dalla stazione FFS a piazza Nosetto. Il tema è di strettissima attualità, come ben sapete. Il Legislativo lunedì sera ha respinto per soli due voti la mozione presentata dal gruppo PLR che auspicava la sistemazione del «cuore» del rettilineo. Un restyling, sostenevano i liberali radicali, che avrebbe reso più attrattiva la zona a tutto vantaggio di chi ci vive e/o lavora.

Fra parcheggi e supermercati

La questione si trascina da anni. Ma trovare una soluzione condivisa non sembra affatto facile. Anche perché - oramai lo si è capito - i bellinzonesi non vogliono rinunciare per nulla al mondo agli alberi secolari che impreziosiscono il viale. Dopo la petizione online dell’estate 2019, firmata da 6.500 cittadini, l’altroieri è giunto il no della maggioranza del plenum grazie ai voti dell’Unità di sinistra, di Lega-UDC e di Verdi-FA-MPS-POP. Per Carlo Banfi, che è pure rappresentante del PLR in seno al Legislativo, il problema non sta tanto nella valorizzazione o meno della parte alta del Royal Mile della Turrita: «Non cambierebbe granché. I commerci cittadini sono un po’ tutti in agonia. Me lo lasci dire: il centro di Bellinzona sta diventando difficile da ‘vivere’. Chi arriva in auto deve trovare parcheggio, e non è sempre evidente. Per soprassedere delle tariffe. Così molti preferiscono recarsi nei supermercati della regione, presenti praticamente ovunque, che hanno dato il colpo di grazia al salotto buono. Potrei sbagliarmi, ma c’è una densità tale di questi centri commerciali che nemmeno a Milano…».

Lì i posteggi non si pagano e «si trova tutto a portata di mano», puntualizza il nostro interlocutore. Cosa fare, dunque, per cambiare rotta? Con la sua innata ironia, Carlo Banfi un’idea ce l’ha: «Quasi quasi converrebbe ripristinare i parcheggi in piazza Collegiata». Una battuta, chiaro, ma che fa capire quanto la situazione sia delicata.

«Manca la massa critica»

«Vi sono negozi chiusi anche nella parte bassa, che è stata sistemata meno di un decennio fa. Certo, poi magari riaprono. Ma questo per dire che a Bellinzona manca la massa critica. Non è colpa del viale fatiscente. Sarà difficile, per non dire impossibile, tornare ai vecchi tempi. Determinate categorie di negozi, penso a quelli che vendono prodotti specifici, funzionano e sopravvivono, gli altri purtroppo arrancano. È così ovunque, non solo nella capitale», conclude Carlo Banfi.

La banca botanica

Una banca botanica per far fronte alle «future necessità di sostituzione degli alberi ultracentenari che, per ragioni naturali e non per manomissione dell’uomo, non dovessero più sopravvivere». A chiederne la creazione, a Bellinzona, è il gruppo Lega-UDC (primo firmatario Tuto Rossi) attraverso una mozione. Gli alberi presi nei vivai specializzati verrebbero poi messi a dimora in un prato nella capitale.

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