Per i Comuni scatta l’obbligo di riciclare la plastica domestica
Non più un rifiuto, ma una sostanza da riciclare. Possibilmente in Ticino. Dal primo giugno 2023, tutti i Comuni ticinesi saranno obbligati a introdurre la raccolta separata delle plastiche (PP e PE) provenienti dalle economie domestiche. Così ha deciso il Consiglio di Stato modificando il Regolamento di applicazione dell’Ordinanza sulla prevenzione e sullo smaltimento dei rifiuti. Una decisione che segue un cambiamento già in atto in diversi Comuni ticinesi, ha spiegato il direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali: «L’obiettivo è uniformare per tutti i Comuni ticinesi la raccolta separata delle plastiche», favorendo il recupero e il riciclaggio di queste materie, «attraverso un sistema che garantisca il minor impatto sull’ambiente». Per dare tempo ai Comuni che ancora non hanno provveduto di attrezzarsi in tal senso, la data di entrata in vigore di questa modifica del regolamento di applicazione è il primo giugno 2023.
La nuova frontiera
«Un tempo, nel sacco nero si gettava dentro di tutto», ha esordito Zali. «Poi, con il tempo, abbiamo iniziato a togliere il vetro, la carta, il PET e gli oggetti in metallo. Quindi, sono stati creati gli ecocentri dove oggi è possibile consegnare questi materiali». Cosa è rimasto nel sacco, nel frattempo divenuto colorato? «Se ci fate caso, la plastica». Tanta plastica. «La successiva frontiera della gestione sostenibile dei rifiuti è diventata il recupero di questo materiale nel modo migliore possibile e ambientalmente sostenibile». Per anni, si è infatti ritenuto che la soluzione migliore fosse di bruciare questa plastica al termovalorizzatore di Giubiasco. «Si veniva meno alla volontà di riciclare, ma si produceva energia», ha chiosato Zali. «Ora, è maturata la volontà di fare meglio, anche perché molti Comuni già operano in questo senso». L’obiettivo è di avere una massa critica di plastica sufficiente che giustifichi l’iniziativa di un imprenditore privato a lanciarsi in questa attività e, nel contempo, di «incentivare un’economia circolare virtuosa delle plastiche in Ticino», ha detto il direttore del DT. «Questa nuova disposizione è stata preavvisata favorevolmente dall’Ufficio federale dell’ambiente il 13 settembre 2022», ha aggiunto Giovanni Bernasconi, direttore della Divisione dell’ambiente: «Per quanto le plastica costituisca solo il 5% dei rifiuti solidi urbani, il Cantone è deciso a portare avanti questo discorso, anche in ragione della sensibilità che la popolazione ha sempre mostrato su questi temi».
Cosa cambia per i cittadini?
I Comuni potranno affidare il servizio di raccolta a terzi, purché questi dispongano di un regolamento operativo approvato. Inoltre, il riciclaggio dovrebbe avvenire integralmente, o in parte in Ticino, «evitando costosi e poco sostenibili trasporti». Dal profilo economico, la riforma dovrebbe essere neutrale, ha detto Zali: «È verosimile che i Comuni - che non dispongono ancora del servizio - possano caricare i maggiori costi sulla tassa base, di controcanto i cittadini toglieranno dal sacco colorato grandi volumi di plastica».
Le stoviglie monouso
C’è poi una seconda modifica del regolamento d’applicazione comunicata ieri dal Dipartimento del territorio riguardante i rifiuti prodotti nell’ambito delle manifestazioni. Nel 2019, il DT era stato infatti invitato dal Parlamento ticinese a introdurre, entro il 1. gennaio 2023, un divieto d’uso di stoviglie e plastiche monouso durante le manifestazioni. «L’UFAM ha comunicato che non è possibile proibirne l’uso a livello cantonale, in quanto si tratta di un prodotto ammesso regolarmente nel commercio svizzero», ha ricordato Bernasconi. Tenendo conto di questa indicazione, il DT ha quindi formulato una nuova disposizione, preavvisata dall’UFAM lo scorso 2 giugno e ora approvata dal Consiglio di Stato. «Il nuovo articolo chiede che gli organizzatori adottino provvedimenti per garantire uno smaltimento efficace e razionale dei rifiuti», ha spiegato Bernasconi. Inoltre, i Municipi, nell’ambito del rilascio delle autorizzazioni, potranno introdurre delle condizioni per favorire l’uso delle stoviglie multiuso, evitando quindi le usa e getta.