«Per il Summer Jamboree mezzo milione di franchi: ci hanno sostituiti»
Premessa: abbiamo seguito la prima serata del Summer Jamboree on the lake a Lugano e lo spettacolo ci è piaciuto. Moltissimo. L'esibizione della «big band» ceca Ondřej Havelka and his Melody Makers in piazza Riforma è stata semplicemente strepitosa. Con buona pace di tutti. Detto questo, intorno all'evento Rock’n’Roll retrò è già scoppiata la polemica. Il motivo? Il festival South Side Rumble di Melide, manifestazione dello stesso genere in scena dal 2014, è stato cancellato. Tutto è nato da un post condiviso su Facebook dalla stessa organizzazione, che ha scritto: «Purtroppo la nostra avventura è giunta al capolinea (...). SSR è stata un’iniziativa nata da un gruppo di amici con la passione per il Rock’n’Roll e la terra in cui vivono. Migliaia di ore del nostro tempo libero sono state impiegate per realizzare un evento nuovo e fresco in Ticino, contando su poche risorse finanziarie messeci a disposizione da piccole entità private, che comunque lasciavano l’esito della manifestazione a completa dipendenza dal tempo meteorologico. Dopo l’ultima edizione del 2019 siamo venuti con stupore a conoscenza dell’intenzione, da parte dell’Ente Turistico di Lugano, Lugano Region (sotto il quale è collocato anche il Comune di Melide), di portare a Lugano il famoso evento di Senigallia, il Summer Jamboree, mettendo loro a disposizione un capitale ingente da investire per importare un festival sulle sponde del Ceresio. Probabilmente non a caso, la data prefissata era in piena concomitanza a quella del SSR, da sempre fissa in quel weekend dal 2014. Abbiamo cercato un dialogo costruttivo con Lugano Region senza però ricevere da parte loro niente di concreto o realizzabile. Riteniamo indecoroso da parte di un Ente Regionale, da cui non abbiamo mai ricevuto alcun tipo di appoggio o sostegno, la decisione di proporre un evento già presente sul nostro territorio ed unico nel suo genere, riuscendo a sopraffare definitivamente un Festival creato con tanta fatica e soprattutto tanto cuore». Insomma, il classico caso di Davide contro Golia. Solo che questa volta è il pastorello a doversi arrendere.
«Mezzo milione di franchi per il Jamboree, a noi solo promesse»
Mino Tunesi, vicepresidente del South Side Rumble, spiega al CdT le motivazioni che hanno spinto gli organizzatori a dare forfait: «Tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020 tramite un articolo di giornale siamo venuti a sapere che Lugano Region voleva importare da Senigallia il Summer Jamboree e fissarlo esattamente una settima prima del nostro festival. Noi chiaramente abbiamo detto la nostra e abbiamo avuto due incontro con l'Ente turistico. Alla fine dell’anno scorso, però, mentre stavamo ancora guardando la situazione pandemica, abbiamo scoperto che le date del Jamboree di quest’anno erano andate in concomitanza con le nostre. Facciamo il Rumble dal 2014 e abbiamo sempre scelto queste date, quindi è chiaro che hanno voluto sostituirci. Tunesi aggiunge: «Bruno Lepori (ex presidente di Lugano Region) e Alessandro Stella (ex direttore di Lugano Region) hanno partecipato spesso al nostro festival e poi, guarda caso, hanno deciso di proporne uno dello stesso genere a Lugano, una settimana prima del nostro, stanziando mezzo milione di franchi. A questo punto ci siamo chiesti: "Ora come facciamo a sopravvivere?". Noi dobbiamo far pagare il biglietto d’entrata, perché sennò non stiamo dentro con i costi, mentre il Jamboree è gratuito. Noi siamo finanziati prevalentemente da piccole entità private, mentre l’Ente turistico ci ha sostenuti il primo anno con 2 mila franchi, il secondo con 1000 e il terzo ci ha detto che non c’erano soldi, quindi ci ha messo nei "top events". Così facendo, non si capiva neanche più che tipo di manifestazione fosse la nostra, per cui abbiamo smesso di fargli richieste». Un dialogo tra il Rumble e Lugano Region inizialmente c'è stato, racconta il vicepresidente dell'organizzazione: «Dal 2019 ci siamo incontrati due volte, una nei loro uffici con anche il sindaco di Melide. In quell'occasione ci hanno fatto promesse su collaborazioni, del tipo che avremmo potuto fare i manifesti insieme, che avremmo potuto fare una settimana di Rock’n’Roll e che avrebbero fatto suonare anche da noi una delle loro big band. Dopo questi incontri non abbiamo più saputo nulla, finché non abbiamo scoperto che avevano programmato il Jamboree sulle nostre date».


«Ci hanno sostituiti»
Per Mino Tunesi le date sono fondamentali per un festival Rock'n'Roll, perché, questo, è in grado di attirare un pubblico abituato a spostarsi tra i vari Paesi: «Noi siamo sul territorio dal 2014, se si fissa un festival con le stesse caratteristiche, di solito si scelgono date che non vadano in conflitto con quello già esistente. Eventi di questo tipo vanno programmati con attenzione: bisogna considerare i vari eventi internazionali dello stesso genere. Nell’ambito del Rock'n'Roll ci sono diverse manifestazioni in cui la gente si sposta, proprio per partecipare ad ognuna di esse. Abbiamo scelto queste date dal 2014 perché si tratta del weekend successivo a un evento simile che si svolge in Croazia, al quale partecipano tanti ticinesi e svizzero-tedeschi. Il Summer Jamboree invece va in scena la prima settimana di agosto a Senigallia. Lugano Region ha importato questo festival dall'Italia senza dirci niente, non ci ha chiesto neppure di gestire un nostro spazio a Lugano. Si sarebbe potuto fare, anche se sarebbe stato un peccato spostarci da Melide, perché il festival porta lavoro ai ristoranti e agli alberghi della zona. L'Ente turistico ha voluto copiare un evento che esisteva già in Ticino: il problema è che Lugano "arraffa" tutto e relega la periferia a osservatore. La Città copia e importa, perché ha visto che il festival funzionava: noi i numeri li avevamo. Una cosa funziona? La copi e cancelli quella che esiste già. Avrebbero almeno potuto proporre un altro tipo di format nelle nostre date, senza sostituirci».
«Andare avanti? Impossibile, troppi rischi»
Perché non provarci lo stesso? Mino Tunesi non nasconde il suo sconforto: «Siamo costretti a "chiudere i battenti" perché quando accadono queste cose si perde anche la motivazione: ti senti come Don Chisciotte contro i mulini a vento. Però abbiamo contatti con la Svizzera interna e stiamo cercando di svilupparli. La nostra associazione rimane, ma il festival a Melide in queste condizioni non è realizzabile. Non abbiamo i fondi. Se facciamo un bilancio delle 6 edizioni, dal punto di vista economico, siamo in pareggio: in alcuni anni abbiamo fatto utili, ma in altri, per colpa del tempo avverso, ci abbiamo rimesso. Il bilancio totale però è in pari. Così rischiamo troppo e non possiamo permettercelo: dall'altra parte c'è un festival che esiste da 22 anni e attira gente da tutta Italia. Per di più organizzato in centro a Lugano e con ingresso gratuito. È come giocare contro il Real Madrid, non c'è partita».


Lugano Region: «I due eventi avrebbero potuto convivere»
Il direttore di Lugano Region Massimo Boni ha declinato la proposta di fare un'intervista per il CdT, rilasciandoci solo una dichiarazione: «Noi ci siamo offerti di supportare il South Side Rumble, ma l'organizzazione ha scelto di cancellare l’evento. I due festival avrebbero potuto convivere o avrebbero potuto decidere di spostare le date. Parliamo piuttosto del successo del Summer Jamboree, che nella serata di ieri ha coinvolto numerosi spettatori dopo due anni di pandemia. Mi sembra assurdo fare queste polemiche ora che riprendono i grandi eventi e che, evidentemente, piacciono alla gente». Già, si scopre l'acqua calda: i festival Rock’n’Roll hanno sempre una forte presa sul pubblico. Come diceva Marty McFly in Ritorno al futuro dopo aver suonato la mitica Johnny B. Goode di Chuck Berry: «Penso che ancora non siate pronti per questa musica, ma ai vostri figli piacerà!». E infatti ci piace.