Per la Casa dei Landfogti si procede con cautela

Non è semplicemente un credito per la progettazione di massima della nuova Casa dei Landfogti. Di più, secondo il Municipio di Monteceneri è un’operazione che consentirà di disporre di un preventivo (suddiviso per le singole parti d’opera) il più preciso possibile e di conseguenza conoscere i costi reali e definitivi del progetto.
Una procedura a tappe che comporterà tempi burocratici più lunghi, è vero e ne è cosciente l’Esecutivo, ma che consentirà di adeguare e affinare il progetto alle richieste dell’Esecutivo e della Fondazione, valutare più realisticamente l’entità dei contributi privati e determinare la sostenibilità dell’investimento. Insomma, il Municipio non intende avere (spiacevoli) sorprese per quest’opera, che rappresenterà il cuore pulsante della vita sociale e culturale del comune. E il Consiglio comunale ha recepito questa intenzione, motivo per cui ha avallato la richiesta di credito di 205.000 franchi. Credito a cui ne farà seguito un altro destinato alla progettazione e all’allestimento del preventivo definitivo, così da poter giungere al rilascio della licenza edilizia. Insomma, il progetto – l’investimento complessivo è previsto in un tetto massimo di 10 milioni, con una partecipazione cantonale – è troppo importante (anche) per la comunità per rimanere sulla carta.
Il trasloco è più vicino
Se non ci saranno intoppi, tra qualche anno l’amministrazione comunale di Monteceneri potrà iniziare a riempire gli scatoloni e a traslocare accanto alla ultracentenaria Casa dei Landfogti. L’intenzione, tra le altre cose, è infatti quella di insediare i servizi comunali in un nuovo edificio che sorgerà nei pressi dello stabile protetto, che diverrà un centro civico e culturale. Lo scorso dicembre era stato individuato il progetto vincitore del concorso di architettura: si chiama «Fenice» (Studio Wespi de Meuron Romeo architetti SA) ed è stato raccomandato dalla giuria del concorso di progettazione (presieduta dall’architetto Cristiana Guerra) perché ha saputo coniugare il vecchio – rappresentato dalla corte e dagli stabili protetti quali bene culturale – e il nuovo con la costruzione che ospiterà il centro civico e culturale. Tra i vari obiettivi del progetto, lo ricordiamo, ci sono o la multifunzionalità e l’adattibilità degli spazi, che saranno pensati per varie attività didattiche. Inoltre, la Casa sarà punto di partenza per la valorizzazione del patrimonio e ospiterà locali dedicati alla memoria storica.

