Per Lugano “il Gay Pride è un'opportunità”

Parola al Municipio sull'allestimento della manifestazione attesa a Lugano per il 2018 - Badaracco: «Gli organizzatori non ci hanno chiesto soldi, solo un sostegno logistico»
Una coppia alla Zurigo Pride del 2014.
Red. Online
30.03.2017 06:00

LUGANO - Sta facendo discutere l'organizzazione del Gay Pride a Lugano. Tra chi storce il naso e chi ritiene che l'evento sia un occasione per combattere i pregiudizi, il Municipio, che ha dato luce verde all'organizzazione, è convinto che anche questo tipo di manifestazioni possa portare dei benefici alla città. Lo conferma il capo dicastero Cultura Roberto Badaracco che ricorda come, durante l'esame della proposta, nessuno nell'Esecutivo si è opposto mentre tutti hanno compreso le potenzialità che vi sono dietro l'evento.

Al capitolo costi, sollevato da un'interrogazione firmata da tre consiglieri PPD, il capo dicastero chiarisce subito a scanso di equivoci che gli organizzatori non hanno chiesto nemmeno un centesimo alla Città per l'allestimento della manifestazione: «Ci è stato domandato solo un sostegno logistico e infrastrutturale, cosa che mettiamo a disposizione di qualsiasi altro evento luganese».

E in merito ai dubbi che si sono sentiti in questi giorni, Roberto Badaracco risponde ricordando i timori che erano stati sollevati quando erano stati proposti gli Harley days di Lugano o la Street parade di Zurigo: paure che si erano poi dissipate velocemente alla luce del successo incontrato da entrambi gli appuntamenti.

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