Lugano

Pestaggio in pensilina, in manette anche un giovane del Mendrisiotto

Cinque persone restano in detenzione, mentre un 18.enne è indagato a piede libero
©Chiara Zocchetti
Red. Online
06.08.2025 11:59

È stata arrestata una quarta persona in relazione alla lite avvenuta lo scorso primo agosto in pensilina Botta a Lugano. Lo fanno sapere il Ministero pubblico, la Magistratura dei minorenni e la Polizia cantonale, in seguito agli accertamenti del caso. Il minorenne finito in manette è domiciliato nel Mendrisiotto. 

Delle cinque persone fermate nelle ore subito successive i fatti, restano attualmente in detenzione un 18.enne cittadino svizzero domiciliato nel Mendrisiotto (nei cui confronti la misura restrittiva della libertà è stata confermata dal Giudice dei provvedimenti coercitivi) nonché tre minorenni domiciliati nel Mendrisiotto e nel Luganese. Non è per contro stata chiesta la carcerazione preventiva per un secondo 18.enne, indagato quindi a piede libero.

In totale, al momento, si trovano dunque in carcere un maggiorenne e quattro minorenni. Le ipotesi di reato sono, a vario titolo, di tentato omicidio, lesioni gravi, lesioni semplici e aggressione. 

Gli approfondimenti proseguono attraverso anche la raccolta di testimonianze. Coloro che avessero assistito ai fatti o ai momenti subito precedenti sono invitati a contattare la Centrale comune d'allarme (CECAL) della Polizia cantonale allo 0848 25 55 55. 

Negli ultimi tempi – riferivamo su queste pagine solo qualche settimana fa –, la cronaca giudiziaria e la movida giovanile ci ricordano che la Pensilina Botta non se la sta passando benissimo. Anzi, in quel luogo di passaggio e di aggregazione ne stanno succedendo di tutti i colori (tramite un'interpellanza il gruppo UDC in Consiglio comunale ha chiesto al Municipio lumi a riguardo). La capodicastero Sicurezza Karin Valenzano Rossi, domenica, non si era espressa su quanto successo venerdì per via delle indagini in corso, ma aveva sottolineato che questi episodi vanno osservati da un’altra angolazione, perché si tratta di «un fenomeno sociale diffuso e non limitato alla città di Lugano». «Non è solo un tema di polizia comunale – aveva aggiunto –. Ne è la prova il fatto che il Primo Agosto in città è stato messo in atto un ingente dispositivo di sicurezza, ma questo non ha fatto da deterrente a un episodio di violenza accresciuta». Piuttosto, aveva ribadito, «è un tema educativo, sociale e di sanzioni adeguate: ci sono tanti giovani che non commettono questo tipo di episodi, ma la presa a carico di certe situazioni critiche non è adeguata. Le sanzioni e le conseguenze effettive non fanno da deterrente e non ci sono le strutture adeguate per educare e reinserire persone che hanno un problema di violenza accresciuto».

Ma al netto, perché la Pensilina Botta è sempre più spesso teatro di fatti di violenza giovanile? «È una zona di passaggio e nelle immediate vicinanze di una serie di locali che fungono da attrattori per una certa tipologia di utenza. Ricordo che tempo fa un procuratore pubblico ne aveva definito uno come poco raccomandabile, mi aspetto quindi che ci siano accertamenti da parte delle autorità inquirenti».