Il caso

Piace il quartiere del futuro

Bellinzona: in seno alle commissioni della Gestione e del Piano regolatore c’è un ampio sostegno alla variante di PR del comparto che si svilupperà a tappe dal 2027 al posto delle Officine FFS - Il Consiglio comunale si esprimerà già ad inizio aprile – L’ATA intanto chiede di escludere le auto
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
09.03.2023 06:00

Un progetto importante e centrale per la Bellinzona di domani, per lo sviluppo non solo della Turrita ma anche degli altri quartieri. C’è sostanziale unanimità in seno alle commissioni della Gestione e del Piano regolatore, ambiente ed energia sul messaggio relativo alla variante di Piano regolatore del quartiere che si svilupperà a tappe dal 2027 al posto delle Officine FFS. Da una parte la concordanza, dall’altra la volontà del Municipio di arrivare il prima possibile con la trattanda in Consiglio comunale. Annullata la seduta di marzo per mancanza di temi, ecco dunque che ad inizio aprile (verosimilmente martedì 4, dopo la due giorni dedicata alle Cantonali) il plenum, salvo sorprese, si esprimerà sull’argomento e sulla richiesta di credito di 250.000 franchi per gli approfondimenti e l’allestimento della documentazione finale.

Il precedente

Tempi record, dunque, per un messaggio licenziato il 18 gennaio e presentato alla stampa meno di una settimana dopo. In due mesi e mezzo l’innovativo comparto approderà sui banchi del Legislativo. Sembra un po’ di rivivere quanto era successo con lo stanziamento dei 20 milioni quale contributo della Città per la realizzazione del moderno stabilimento industriale a Castione. Allora il messaggio era stato presentato alla fine di giugno del 2018 e l’ok dei consiglieri comunali era giunto il 22 ottobre. Considerando che in estate le commissioni non si riuniscono, i conti tornano. Quel via libera aveva segnato la prima legislatura della capitale aggregata, quello previsto fra quattro settimane scarse marcherà il triennio in corso.

Le domande

La Gestione, dopo aver trasmesso le domande all’Esecutivo entro domenica scorsa, nei prossimi incontri ascolterà le spiegazioni del sindaco Mario Branda, del suo vice e capodicastero Territorio e mobilità Simone Gianini e degli alti funzionari comunali che stanno seguendo il dossier. La Commissione del piano regolatore, per contro, accoglierà in udienza Gianini già lunedì. Gli aspetti sollevati sono di forma più che di sostanza, in quanto come detto il progetto è visto positivamente dalle diverse forze politiche, anche se le sfumature sono un po’ diverse. Il gruppo Verdi-FA-MPS-POP-Indipendenti illustrerà la sua posizione solo durante la seduta di Consiglio comunale, mentre Lega e UDC potrebbero presentare un loro rapporto.

Il timore dei ricorsi

Il Municipio ha fatto capire che la scelta di spingere sull’acceleratore è dettata prevalentemente da motivi precauzionali, se ci passate l’espressione. Dopo lo scontato (e a larghissima maggioranza) semaforo verde del plenum, la documentazione riguardante la variante pianificatoria verrà pubblicata per la procedura di approvazione da parte del Governo. Il Consiglio di Stato deciderà pure sugli eventuali ricorsi inoltrati. Eccolo, il punto delicato.

Qualora dovessero esserci delle censure, infatti, occorrerebbe considerare i tempi tecnici necessari per la loro evasione. L’obiettivo è quello di avere il progetto, cresciuto in giudicato, nel 2026, anno in cui tra l’altro verranno messe in esercizio le avanguardistiche Officine. Parallelamente le Ferrovie, il Cantone e la Città stanno affinando l’accordo concernente la realizzazione del comparto, nella fattispecie per quanto attiene le parti di utilizzo comune. Proprio il grande spazio centrale, denominato Almenda, e la «Cattedrale» (bene protetto che verrà ristrutturato) saranno i primi tasselli della lungimirante operazione.

I contenuti

Dei contenuti del quartiere abbiamo già riferito ripetutamente, anche nelle ultime settimane (cfr. il CdT del 25 e 26 gennaio e del 1. febbraio). Accanto alla ferrovia troveranno spazio il Parco dell’innovazione (su 25 mila metri quadrati), i laboratori del Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI e gli uffici amministrativi. Verso il viale Officina, per contro, ecco abitazioni, commerci, alberghi e scuole.

Una prima in Ticino?

Il comparto alle ex Officine si dimostra «oggettivamente idoneo alla creazione di un quartiere senz’auto», il primo in Ticino. Ne è convinta l’Associazione traffico e ambiente (ATA) che ha inviato le proprie osservazioni sulla variante di PR alle due commissioni del Legislativo cittadino. La variante prevede fra i 488 e i 520 parcheggi. Secondo l’ATA è tecnicamente fattibile, sulla base di determinati criteri, prevedere un quartiere privo di veicoli. Che non vuol dire che non ci saranno posteggi. Alcuni ci dovranno per forza essere, puntualizza l’associazione, ad esempio per i servizi di pronto intervento e per i fornitori.

Per l'ATA sono quattro i parametri da valutare per capire se abbia senso creare un quartiere senz'auto in una certa zona: estensione, allacciamento con i trasporti pubblici, rete ciclabile e prossimità con le principali infrastrutture e attrezzature. «Il risultato dell’analisi per il quartiere Officine è molto incoraggiante, infatti si raggiungono 169 punti su un massimo di 200. Confermata la fattibilità tecnica, l’Associazione traffico e ambiente si augura che possa maturare anche la volontà politica per andare in questa direzione. Per Bellinzona una simile scelta porterebbe ad una grande visibilità perché in Ticino non esiste ancora un quartiere senz’auto. Il Comune avrebbe un ruolo pionieristico nell’ambito dei progetti che contribuiscono ad aumentare la qualità della vita e al raggiungimento della società a 2000 watt», conclude l'ATA.

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