Più facile smascherare il lupo

BELLINZONA - Ben lungi da una pausa estiva, la questione del lupo, sempre calda nelle nostre valli indipendentemente dalla temperatura esterna, si arricchisce di novità che certo rilanceranno il dibattito sui grandi predatori. È di venerdì, infatti, la notizia che nella muta della valle Morobbia vi è stata la quarta cucciolata. Le fototrappole piazzate dai guardaccia dell'Ufficio cantonale della caccia e della pesca hanno infatti immortale due cuccioli Le fotografia testimoniano che la muta di lupi è sempre insediata nella valle bellinzonese e che il territorio della famiglia si estende sul suolo ticinese, italiano e probabilmente anche grigionese. Non è da escluder che il giovane lupo abbattuto il mese scorso dagli organi di vigilanza della caccia retici provenisse proprio dalla muta della Morobbia. L'altra ipotesi è che appartenga invece al branco del Calanda. Il giovane maschio, nato probabilmente l'anno scorso presentava una evidente encefalite le cui case sono ancora ignote.Ma c'è un'altra notizia, più tecnica che rilancerà di certo il dibattito in Ticino sui grandi predatori, dibattito che si riaccende ad ogni nuova predazione di animali da reddito. Ebbene la seconda notizia proviene dalla Germania. Da lì arriva infatti un sistema più rapido ed efficace per distinguere i lupi dai cani ibridi. La posta in gioco è alta perché un incrocio tra un cane ed un lupo non è una specie protetta e quindi non solo non va preservato, ma addirittura estirpato dall'ambiente naturale, nell'ambito delle competenze degli uffici cantonali e federali. La questione degli ibridi si inserisce in un dibattito abbastanza acceso e "potrebbe rappresentare almeno in parte una soluzione del problema dele predazioni di bestiame" osserva interpellato dal CdT Sem Genini, segretario agricolo cantonale.