Più impegno e meno costi per i militi in arancione

Maggior impegno ma minori costi. Può essere così riassunto il 2022 del Consorzio Protezione civile Locarno e Vallemaggia. Un anno impegnativo, ha evidenziato il presidente Alex Helbling nel presentare il consuntivo finanziario e d’attività, considerato che in totale sono state oltrepassate le 6.000 giornate d’impiego da parte di quadri e militi. Se da un lato è proseguito il sostegno fornito dai quadri e dai militi ai centri regionali di Locarno ed Ascona per la somministrazione delle ultime dosi di vaccino anti CoVid-19, a partire da febbraio le risorse della PCi sono state impiegate per rispondere alle esigenze dei numerosi profughi ucraini fuggiti dal loro Paese a seguito dell’invasione russa. «Grazie alla solidarietà delle autorità e della popolazione valmaggese siamo stati i primi in Ticino ad aprire, ai Ronchini di Aurigeno, un centro di accoglienza per i rifugiati ucraini. Centro che abbiamo gestito da marzo fino a maggio per poi cedere questo compito al Cantone», ha rammentato ancora Helbling.
Controlli ripresi con vigore
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, alle nostre latitudini ha riacceso la questione relativa ai rifugi antiatomici. Oltre alle numerose richieste d’informazioni pervenute nella sede amministrativa, la PCi ha ripreso con maggiore intensità i controlli periodici di queste strutture presso i privati. «Nel 2022 abbiamo eseguito i controlli a Locarno, Muralto e Brissago. Quest’anno e quello venturo proseguiremo negli altri Comuni di nostra competenza con l’obiettivo di verificare l’efficienza di 3.300 rifugi», ha rilevato il comandante Lorenzo Manfredi, sottolineando l’accresciuta sensibilità della popolazione verso questa tematica e la disponibilità dimostrata nel sistemare i difetti, piccoli o più importanti, riscontrati durante i controlli.
Al fianco della collettività
Malgrado queste situazioni d’urgenza non prevedibili, la PCi di Locarno e Vallemaggia è riuscita a riprendere come auspicato i corsi di ripetizione e le attività a favore della popolazione del territorio che negli anni precedenti erano stati ridimensionati a causa della pandemia. I giorni di servizio che hanno interessato i corsi di ripetizione e gli interventi di pubblica utilità sono stati ben 5.241 sui 6.119 totali. Questi ultimi comprendono, come detto, gli interventi a favore della campagna di vaccinazione e quelli per l’apertura del centro profughi ai Ronchini di Aurigeno. L’accresciuto impegno sul territorio si è tradotto in maggiori entrate per il Consorzio PCi di Locarno e Vallemaggia che ha fatto conseguentemente scendere la partecipazione finanziaria dei Comuni. Se le spese sono leggermente lievitate raggiungendo quota 1,82 milioni, i ricavi sono cresciuti di oltre il 71% rispetto al preventivo attestandosi a 656.000 franchi. Il contributo complessivo richiesto ai Comuni ammonta quindi a 1,16 milioni con un minor onere di 258.000 in rapporto al preventivo. Comuni che hanno già versato un acconto pari al 90% della cifra indicata a preventivo, di modo che si vedranno restituire un importo complessivo di 115.000 franchi.
Da ultimo rileviamo che anche quest’anno la PCi, nell’ambito del gruppo di lavoro cantonale SECCO, sarà pronta ad intervenire per l’approvvigionamento idrico in caso di gravi problemi di siccità.