Monte Carasso

Ponte tibetano: ecco wc, area ristoro e l'altalena «social»

La Fondazione San Defendente ha ultimato il ripristino di due rustici sul lato di Sementina
Red. Online
24.08.2025 16:16

L’offerta escursionistica che ruota attorno al ponte tibetano Carasc a Bellinzona si arricchisce di un nuovo elemento. Sabato è infatti stata aperta, con la consegna delle chiavi da parte della Fondazione San Defendente all’Ente autonomo Carasc, la nuova area di ristoro in prossimità del ponte sospeso sulla Valle di Sementina. La Fondazione, proprietaria dei terreni su cui poggia la spalla «sementinese» del ponte, ha ideato e progettato l’area, d’intesa con la Fondazione Curzútt-San Barnárd, che ne ha curato la direzione lavori. Il finanziamento dell’opera, circa 200 mila franchi, sarà garantito dalla Fondazione San Defendente, con il sostegno della Città di Bellinzona e dell’Ente Regionale di Sviluppo Bellinzona e Valli (ERS-BV).

Quella di sabato 23 agosto è stata una giornata di festa a tutto tondo per la Fondazione San Defendente - Sementina che ha vissuto l’annuale festa dell’oratorio. La ricorrenza è stata l’occasione, come detto, per inaugurare l’area di ristoro. L’opera comprende un nuovo servizio igienico. L’area circostante è stata risistemata e presenta ora numerose possibilità di sostare, seduti sui muri a secco o sulle sedute in pietra in prossimità della fontana. Approfittando della fine dei mesi più caldi, prossimamente saranno anche piantumati degli arbusti autoctoni, inclusi alcuni con bacche commestibili. La vera chicca «social», che si aggiunge all’attrattiva del ponte stesso, è l’altalena realizzata in collaborazione con Swing the world, finanziata in parte da OTR Bellinzona e Valli.

La consegna delle chiavi è avvenuta alla presenza del presidente della Fondazione San Defendente Riccardo Calastri, che presiede anche l’Ente Carasc, del presidente del Patriziato di Sementina Reto Malandrini, pure membro della Fondazione San Defendente, del presidente della Fondazione Curzútt-San Barnárd Tiziano Pedrazzoli, anch’egli membro della Fondazione San Defendente, insieme alla progettista Arch. Lucia Cardona, al direttore dei lavori Jan Holenstein e del direttore dell’Ente Carasc Ivan Guidotti.

I primi mesi di apertura dell’area serviranno anche come fase sperimentale per valutare eventuali migliorie che potranno essere realizzate nel 2026, ad esempio con la posa di elementi per favorire la sosta da parte di chi vuole rilassarsi all’interno del diroccato, oppure per famiglie e gruppi che desiderano fermarsi un po’ più a lungo per un picnic. Il tutto con l’invito a rispettare i luoghi, frutto di importanti investimenti, non solo pubblici, e dell’impegno di numerosi volontari in seno agli enti coinvolti.

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