Posata la prima pietra della nuova Casa Dorotea

C’è voluto forse un po’ più del previsto - e qualche discussione con la STAN - ma ora il cantiere per realizzare Casa Dorotea è entrato nel vivo. Oggi è stata posata la simbolica prima pietra alla presenza dei membri della Fondazione Dorotea - che con l’aiuto della Parrocchia di Lugano, che ha concesso il diritto di superficie, è promotrice del progetto immobiliare teso a realizzare appartamenti a pigione moderata e «uno spazio aggregativo, fraterno e aperto sul quartiere».
Progetto da 3,9 milioni
Fulcro del progetto è il villino in stile liberty progettato a inizio Novecento dall’architetto luganese Americo Marazzi, che fu anche municipale. Su via Besso ne aveva previsti 18, ma ne furono realizzati solo cinque, e questo è uno dei pochi superstiti. Per diversi anni era stato usato come casa parrocchiale, poi era caduto in disuso. La Fondazione Dorotea è stata creata proprio allo scopo di ridargli nuova vita, ampliandolo e affiancandolo a una nuova costruzione atta appunto a ospitare sei appartamenti a pigione moderata (nello storico villino sarà invece ricavato un duplex). Il progetto è degli architetti Emanuele Saurwein e Flavio Facchini di LANDS Architetture.
Dal punto di vista finanziario il progetto richiede un investimento di 3,9 milioni. La Fondazione ce ne metterà 1,4 di fondi proprio (400.000 sono ancora da raccogliere) mentre per il restante si è fatto capo a un mutuo ipotecario. È aperta la possibilità di far capo alle agevolazione federali per il finanziamento e la promozione dell’abitazione a enti riconosciuti di pubblica utilità.©