Progettisti con lo skate ridisegnano lo svago

La pianificazione delle grandi opere è lunga e articolata. Ma lo può essere anche quella delle opere meno imponenti. È il caso del futuro skatepark di Mendrisio. È infatti da una decina di anni che i giovani skater del capoluogo domandano uno spazio adeguato e dedicato in cui potersi esprimere liberamente e senza disturbare nessuno.
Ora però l’attesa potrebbe essere finita. Perché grazie a un progetto che li ha visti coinvolti direttamente, i giovani (alcuni di loro oggi un po’ meno giovani) che da anni desiderano uno skatepark potrebbero presto fare acrobazie nella zona dell’ex macello, di fronte al Centro di Pronto Intervento. È lì che il Comune ha pensato di creare un’area di svago idonee ad accogliere generazioni diverse e soddisfare necessità diverse. Il messaggio con cui si chiede un credito di 2,6 milioni di franchi per realizzare un’area di svago per skate park, workout e parkour, un parcheggio di servizio per il CPI e un’area verde è stato pubblicato da poco (ma non tutti lo hanno accolto con favore, ci torneremo tra poco).
Sta di fatto che chi ha preso parte alla progettazione partecipativa degli spazi è entusiasta. Parliamo in particolare dei ragazzi dell’associazione MoMò Skateboarding (vale a dire gli skater organizzati in associazione) e del movimento mendrisiense degli appassionati di parkour. «Anni fa andavamo a fare skate al piazzale alla Valle ma c’erano stati dei reclami. Di conseguenza è stata trovata una soluzione temporanea tra il liceo e le Medie, ma quello spazio ormai non è più adeguato, gli utilizzatori sono davvero molti e talvolta ci sono difficoltà di convivenza per la forte affluenza», esordisce Samuele Butt, presidente dell’associazione MoMò Skateboarding. «Questo sedime che la Città ci ha proposto però è ideale, qui non daremo fastidio a nessuno e ci troveremo in quel contesto urbano che è il terreno naturale degli skater».
Il progetto nato grazie a un team di esperti e al coinvolgimento dei giovani prevede la realizzazione di un’area di svago adatta a tutta la popolazione, con un ampio spazio per uno skate park (adatto sia ai principianti, sia ai più esperti), altre due aree minori per workout e parkour, una zona verde e un parcheggio (non pubblico). «È molto bello che potremo praticare il parkour anche all’aperto e non solo allenarci in palestra. Avere a disposizione un’area limitata e delimitata non è limitante, ma riduce i rischi e aiuterà la conoscenza reciproca degli appassionati di questa disciplina», spiega invece Claudio Ceppi del movimento dedicato al parkour.
Tempi politici e aspettative
Le reazioni dei futuri utilizzatori dell’area svago sembrano in qualche modo rispondere anche a delle possibili critiche. Dei dubbi, a onor di cronaca, nei giorni scorsi sono infatti già emersi. Sui social ma anche tra chi dovrà votare il credito in Consiglio comunale. Durante una recente riunione commissionale incentrata proprio su questo progetto infatti qualche perplessità è stata verbalizzata. Non lo nasconde nemmeno il capodicastero Costruzioni Daniele Caverzasio: «Il progetto è nato grazie a un bell’esercizio di condivisione che ha coinvolto ragazzi tra gli 11 e i 22 anni. Speriamo che questo lavoro di gruppo possa vedere la luce presto. I giovani ci chiedono già quando e spero che i tempi della politica possano combaciare con le loro aspettative». Caverzasio si sofferma anche sull’aspetto economico: «Non tutto il credito richiesto servirà all’area di svago, anzi. Per gli spazi per lo skate park, il parkour e il workout si stimano costi per circa 700.000 franchi che verranno coperti in parte dai contributi del Casinò (circa 400.000 franchi) e in parte si spera da altre sovvenzioni».