Quando l'automobilista ti fa le corna

Forse qualche lettore ricorderà l'episodio di qualche settimana fa quando due conducenti, dopo essersi fatti dispetti in auto sull'autostrada, si sono fermati sulla corsia d'emergenza della A2 nel Luganese e hanno fatto a botte (vd suggeriti). Qualcuno avrà pensato: da noi simili fatti potevano accadere solo in Ticino, non certo oltre San Gottardo. Ma ne siamo così sicuri? Da un sondaggio effettuato dall'Ufficio prevenzione infortuni (UPI) sui comportamenti poco consoni alle norme della circolazione se non addirittura aggressivi, risulterebbe che i romandi non sfigurano certo in una «classifica» negativa, che vede il Ticino giusto in mezzo fra Romandia e Svizzera tedesca.
Si parla di auto troppo vicine l'una all'altra, di sorpassi ostacolati in autostrada, di sorpassi a destra, di colpi di clacson o di gesti osceni nei confronti dei guidatori. Prendiamo dunque la percentuale di coloro che ritengono di aver notato negli specchietti retrovisori veicoli troppo vicini: ben il 78% dei romandi ha risposto spesso o a volte; il tasso scende al 61% fra i ticinesi e al 60% fra gli svizzero-tedeschi. La stessa ripartizione si osserva se si prendono in considerazione coloro che ritengono di essere stati ostacolati al momento di un sorpasso sull'autostrada: il 36% dei romandi ha detto di essersi trovato spesso o a volte in simili situazioni. Il tasso scende al 23% per i ticinesi e per gli altri confederati. E la medesima tendenza si riscontra fra i conducenti che si son visti sorpassare sulla destra: il 31% dei romandi ha risposto spesso o a volte, percentuale che cala al 28% per i ticinesi ed al 21% per gli svizzero-tedeschi.
Sembra comunque che ai ticinesi piaccia particolarmente suonare il clacson per esternare malcontento o segnalare la loro presenza: al 23% è stato indirizzato quest'anno l'avvisatore acustico spesso o saltuariamente. Ai romandi sono state indirizzate clacsonate solo nel 15 % dei casi ed agli svizzero-tedeschi nell'8%.