Quel limo nell'acqua che fa (ancora) discutere

«Ad oggi possiamo dire che probabilmente l’evento non è stato preso in debita considerazione da parte dei presunti perturbatori, rendendo l’approvvigionamento idrico di Minusio, Brione sopra Minusio e Tenero-Contra problematico». Dritto al nocciolo della questione. Senza fronzoli. Il Municipio del primo Comune, guidato ancora per un mese dall’avvocato Felice Dafond, nel messaggio di sette pagine appena trasmesso al Legislativo (che lo discuterà martedì 26 marzo) riassume quanto accaduto il 5 gennaio 2022.
Durante le operazioni di svuotamento del bacino idroelettrico di Vogorno per consentire la manutenzione della diga della Verzasca c’è stato «un inatteso intorbidimento» nei serbatoi dell’acqua prelevata dalla falda in località «Brere», sul territorio di Tenero-Contra, presso i pozzi di prelievo di quest’ultimo ente locale e di Minusio. L’Esecutivo chiede ora al plenum l’autorizzazione a intraprendere e/o stare in lite con coloro che hanno causato l’incidente. Il danno alla fine dovrebbe ammontare a circa 600 mila franchi, secondo la stima effettuata inizialmente.

«Evitate conseguenze gravi»
Immediatamente il Municipio si è affidato ad uno studio legale con sede principale a Milano e a dei geologi svizzeri per elaborare una strategia giudiziaria e una perizia sul nesso di causalità tra l’evento ed il danno provocato al Comune di Minusio. Il cui consesso è a conoscenza dei due presunti responsabili. Prima, però, sono stati messi in atto dei provvedimenti per garantire «un approvvigionamento sicuro e sufficiente» di acqua alla popolazione dei tre enti locali, evitando così «conseguenze ben più gravi». Parallelamente sono stati avvisati i preposti uffici cantonali: «La stagione invernale 2022 è stata molto siccitosa e le sole fonti sorgive non erano in grado di garantire un approvvigionamento sufficiente».
I solleciti e la proroga
E, terzo, si sono intavolate delle trattative con i presunti autori con l’obiettivo di trovare un accordo. Ciò che non è stato il caso, vista la richiesta rivolta al Consiglio comunale di autorizzare l’Esecutivo a stare in lite. Afine 2022 è stata inviata una notifica del danno, seguita un mese dopo dalla risposta degli ipotetici responsabili: «Il primo ha respinto ogni addebito mantenendo tuttavia una disponibilità a trovare un accordo di conciliazione, mentre il secondo si è limitato a respingere ogni responsabilità». Si arriva quindi - e siamo al 27 aprile 2023 - ad un primo incontro conciliativo con i rappresentanti legali della Verzasca SA, proprietaria della diga. Ci si lascia con la promessa che il Municipio avrebbe inoltrato delle domande alla società indispensabili per completare il rapporto peritale. Missiva partita a metà luglio; non ottenendo risposta, il 9 gennaio scorso è stato trasmesso un ulteriore scritto, al quale la controparte ha risposto chiedendo di prorogare il termine.
«Riteniamo che l’ultima lettera trasmessa dal legale della controparte, inviataci a distanza di 6 mesi dal nostro scritto e dopo diversi solleciti, sia indizio di disinteresse verso una soluzione condivisa. Pensiamo inoltre che un’udienza di conciliazione di fronte ad un pretore permetterebbe di accrescere le chances di raggiungere un accordo», puntualizza il Municipio di Minusio. Che specifica in ogni modo subito che - a detta del team di avvocati esterno - le possibilità di successo di una causa giudiziaria sono da «ritenersi buone».

La conta dei danni
Eccoci, in conclusione, alla conta dei danni, definiti «evolutivi» perché «difficilmente sono definibili con certezza nell’immediato». Considerando che è «ancora presente del materiale all’interno dell’alveo del fiume» e che la camera di pompaggio (che collega l’acquedotto di Minusio con quello di Locarno) verrà smantellata solo quando non ci sarà più il rischio di infiltrazioni nonché che non si è a conoscenza dei possibili effetti sulla falda e (completamente) delle spese legali e peritali, a titolo cautelativo è stato notificato un importo di circa 600 mila franchi. Allo stato attuale la cifra ammonta a 490 mila franchi. Vi è poi la parte riguardante Tenero-Contra, dato che i serbatoi sono sul suo territorio. L’ipotesi più concreta è che il Comune ceda a Minusio le proprie pretese e rivendicazioni nei confronti dei responsabili dello svuotamento del bacino di Vogorno.