Ticino

«Razionamento da evitare»

Il Consiglio di Stato ha risposto alla consultazione federale: «Il contingentamento avrebbe gravi conseguenze per l’economia» - Chiesta anche più chiarezza sull’attivazione delle misure e maggiore coinvolgimento nelle modalità di esecuzione
© CdT/Chiara Zocchetti

Razionamenti da evitare «con tutti i mezzi», ma anche più chiarezza e un maggiore coinvolgimento da parte delle autorità federali. Il Consiglio di Stato ha risposto alla consultazione sulle ordinanze previste dal Consiglio federale in caso di penuria energetica.

Il Governo ticinese, in primo luogo, ha tenuto a ribadire ciò che risulta a suo avviso fondamentale: «In generale riteniamo che le restrizioni al consumo e, più in particolare i contingentamenti, dovrebbero essere evitati con tutti i mezzi». L’Esecutivo ritiene infatti che le conseguenze di un razionamento per le imprese sarebbero estremamente «gravi».

In seconda battuta, il Consiglio di Stato ha sottolineato a più riprese l’importanza di una comunicazione chiara da parte delle autorità federali in caso di interventi coercitivi. In buona sostanza, il Governo vuole evitare che le ordinanze entrino in vigore senza il necessario preavviso. A questo proposito, il Cantone ha ribadito che, al momento, «non è chiaro quando e come verrà decisa l’attivazione dei vari livelli di intervento». «I Cantoni, così come i Comuni e le aziende - si legge nella risposta governativa - hanno bisogno di indicatori chiari per potersi preparare rapidamente ai possibili scenari. I vari attori necessitano infatti di un adeguato tempo di preparazione prima dell’entrata in vigore delle misure». Pertanto, il Consiglio di Stato nel suo scritto ha ribadito che, «nella definizione dei vincoli di consumo e degli enti esentati dal contingentamento, venga avviata quanto prima la collaborazione con le autorità cantonali e comunali». In aggiunta, il Governo ha sottolineato l’importanza di avere l’elenco definitivo delle realtà che saranno toccate dal provvedimento, prima che entri in vigore l’ordinanza.

Prima gli appelli

Per quanto riguarda la procedura di conversione degli impianti bicombustibile dal gas alla nafta, il Governo fa presente che «sarà necessario anche garantire l’approvvigionamento di carburante (compresa la logistica)». Inoltre, osserva che dovrà essere reso possibile «lo scambio di contingenti (pooling) tra attori economici».

Prima di far scattare le ordinanze, concretizzando quindi il piano di risparmio forzato, sarà tuttavia fondamentale «lanciare per tempo appelli alla riduzione dei consumi e, se necessario, dovranno essere tempestivamente convertiti gli impianti misti, qualora la situazione dell’approvvigionamento del gas dovesse continuare a deteriorarsi». Nel frattempo, ribadisce il Consiglio di Stato, anche il Canton Ticino darà il suo contributo al risparmio energetico con una serie di misure per ridurre i consumi.

Regole chiare per tutti

Sul tema dei controlli e dell’applicazione delle misure, il Governo fa presente che «occorre definire una precisa modalità»: «La polizia non avrà le risorse per controllare le abitazioni private o le aziende, per determinare se una sauna è spenta, o se la temperatura del riscaldamento è mantenuta. Tutt’al più può intervenire in risposta a informazioni concrete». Per questo motivo, commenta ancora il Governo, «sono necessari criteri chiari sugli aspetti che devono, o non devono, essere verificati», in modo che l’attività di controllo sia uniforme su tutto il territorio nazionale. La stessa logica, inoltre, deve essere estesa anche a un eventuale regime sanzionatorio: «Le multe devono essere armonizzate a livello nazionale per evitare soluzioni a macchia di leopardo».

Scuole e ospedali

Nella sua risposta, il Governo chiede inoltre di esplicitare meglio le categorie esentate dall’eventuale razionamento. L’ordinanza esclude infatti gli ospedali, le case per anziani e le case di cura. Secondo il Governo, però, «la terminologia ‘‘casa di cura’’ deve essere meglio definita ed estesa a tutte le strutture collettive residenziali e diurne preposte ad accogliere persone vulnerabili (disabili, anziani, minorenni, profughi)». Nelle eccezioni dovrebbero inoltre essere inclusi anche «gli operatori che accolgono pazienti ambulatorialmente, quali studi medici e dentisti». Capitolo a parte, la questione delle piscine. Nel caso in cui offrano servizi fisioterapici, dovrebbero essere contemplate nelle categorie escluse da razionamenti o divieti d’uso. Infine, il Consiglio di Stato propone di inserire le scuole nella categoria dei «clienti protetti», esentandole quindi dalle misure di contingentamento progressivo. L’ordinanza sul contingentamento del gas prevede inoltre che siano esentate dal razionamento anche le economie domestiche private, la polizia e i pompieri, le aziende che garantiscono l’approvvigionamento di acqua potabile, di energia, e lo smaltimento dei rifiuti. A questo proposito, il Consiglio di Stato propone di inserire in questa lista anche le attività «ad esse strettamente correlate».

Da ultimo, per quanto riguarda il calcolo del contingentamento, il Governo ha chiesto che si tenga conto della «variabilità atmosferica degli ultimi anni», proponendo quindi che non si faccia riferimento allo scorso anno - particolarmente caldo e secco - ma alla media degli ultimi tre anni.

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