Discoteche

Riprende la movida ticinese, ecco come si torna in pista

Dopo quasi 4 mesi di stop, da Riazzino a Lugano i club del cantone sono pronti a far ballare il popolo della notte - I locali più capienti saranno divisi in aree che potranno ospitare un massimo di 300 persone - Tracciamento sia in entrata che in uscita
Sicurezza e voglia di divertirsi provano a coesistere. © SHUTTERSTOCK
Chiara Nacaroglu
26.06.2020 06:00

«Dove eravamo rimasti?» questo il nome scelto dalla discoteca Seven di Lugano per la serata che ridarà il via alla sua movida. Dopo quasi 4 mesi di stop, dal 22 giugno possono infatti riaprire le discoteche senza limitazioni d’orario e con un massimo di 1000 persone suddivise in gruppi da 300 per «zona». E se alcuni locali notturni più piccoli avevano già approfittato della possibilità di aprire dalle 21 a mezzanotte prima e poi degli allentamenti orari nelle scorse notti, i più grandi daranno il via alle danze questo weekend.

«C’è entusiasmo nell’aria - ci spiega Sandro Cattaneo, art director e responsabile marketing del Seven - nel lungo periodo in cui siamo stati chiusi la gente non ha mai smesso di domandarci quando avremmo riaperto. L’unico metro di misura per capire quanta gente verrà sono i tavoli: quelli di venerdì e sabato sono tutti riservati ed è un segnale positivo». Il locale, che ha una capienza di 450 persone, verrà suddiviso in due aree, la pista e il privée, con bagni ed entrate separate. Per il tracciamento verrà usato un codice QR sul cellulare. «Le regole sono tante - spiega ancora Cattaneo - e cercheremo di gestire al meglio la situazione, ma è chiaro che se è difficile far rispettare le code alle 8 del mattino, alle 3 di notte è ancora più complicato».

Per il Vanilla di Riazzino, che con le sue 5 sale e una capienza da 1200 persone circa è la discoteca più grande del nostro cantone, la divisione in zone è più agile. «Riusciamo a creare tre settori da 300 persone con entrate diverse, - ci spiega Daniel Perri, responsabile del Gruppo, - mentre il tracciamento avviene con uno scanner per codice QR posto all’ingresso». Il locale aprirà sabato ma dalla settimana prossima, per recuperare il tempo perso, sarà aperto anche il venerdì. «C’è molta voglia di uscire, - dice ancora Perri - è tanto che non si fanno le 5 del mattino».

Pronti a ripartire ci sono anche i luganesi Blue Martini - che propone una tripletta di serate, da stasera a domenica, - e il Be Club, che riaprirà sabato. «Misure accresciute di igiene e tracciamento sono le parole chiave di questa ripartenza», ci spiega il club di via Trevano che normalmente ha una capienza di circa 600 persone. Qui non è ancora chiaro se il locale verrà diviso in zone. «Stiamo lavorando per capire se la divisione possa essere messa in pratica oppure dobbiamo attenerci al limite di 300 persone».

Tra coloro che hanno approfittato dell’apertura dalle 21 a mezzanotte, concessa ad inizio di giugno, c’è la discoteca Underground di Lugano. «Siamo piccoli – ci spiega il proprietario, Paolo Franzi, - e siamo riusciti a gestirla bene. Abbiamo una clientela fedele ed eravamo tra i pochi club aperti dove ballare, devo dire che abbiamo lavorato bene». Per il tracciamento, Franzi ha optato per una fotografia dei dati personali, fatti preparare dai clienti in fila sul proprio telefono. «Ora – spiega – il tracciamento va fatto anche in uscita, cosa che risulta più difficile visto che bisogna separare chi esce per fumare una sigaretta e chi invece se ne va. È chiaro che serve un dipendente che si occupi solo di questo». Per Franzi e colleghi il periodo perso a causa dell’emergenza coronavirus, da marzo a giugno, è quello più «caldo» in termini di affluenza ed entrate: «Le discoteche al chiuso lavorano meno d’estate, speriamo che la gente abbia comunque voglia di andare a ballare. L’assenza di Lugano marittima, - conclude – che aveva svuotato il centro città l’anno scorso, farà sicuramente bene ai locali del centro». Anche l’Auberge, sempre a Lugano, aveva già riaperto con l’orario ridotto. «Lo abbiamo fatto per mantenere un contatto con la clientela - spiega il proprietario Francesco Rambelli - ma da mercoledì siamo tornati alla nostra solita formula e siamo entusiasti: la gente ha voglia di uscire».

Nel Mendrisiotto, invece, il Montezuma di Novazzano riaprirà solo il 1. agosto. Il coronavirus però non c’entra. «Stiamo facendo importanti lavori di ristrutturazione, - spiega il proprietario e gestore Matteo Mogliazzi - riapriremo i battenti con un nuovo look e un nuovo formato: non saremo più una discoteca ma un discopub, con apertura dalle 22 alle 4 e un nuovo nome, Zuma Discopub».

Non tutti però hanno deciso di riaprire. È il caso dello Sky club di Lugano «Per ora non apriamo, – ci spiega il proprietario Andrea Rocci - stiamo ancora cercando di capire come mettere in atto le misure ma speriamo che si possa tornare il più velocemente possibile alla normalità. La discoteca dev’essere un momento di gioia e di svago per i ragazzi e le limitazioni imposte non lo permettono: preferiamo aspettare».

Ecco cosa c'è da sapere

Dallo scorso 22 giugno sono autorizzate le manifestazioni con più di 300 persone. Se sono presenti più di 300 persone, vale la suddivisione in settori da 300 persone ciascuno. Il limite di 1000 persone resta invece in vigore (almeno) fino al 31 agosto 2020. Per gli esercizi pubblici e le discoteche non c’è più nessuna limitazione degli orari di apertura. Le misure di igiene accresciuta continuano ad essere realtà. Il tracciamento dei contatti dovrà essere sempre possibile: l’organizzatore dovrà garantire che le persone da contattare non siano più di 300. Ad esempio, come detto, suddividendo lo spazio disponibile in settori.

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