Lugano

Sala concerti? Lo Studio Foce è molto di più

Intervista a Claudio Chiapparino, coordinatore dell'Area Turismo ed Eventi della Città di Lugano
John Robbiani
25.04.2014 05:38

LUGANO - Una sala da concerti vista di giorno sembra vuota e inanimata. Le sedie accatastate,  le scarpe che si appiccicano al pavimento a causa della birra lasciata la notte precedente e che ora un po' puzza. Il bar chiuso, la regia, il palco, le luci e un addetto che si aggira nervosamente per il locale chiedendosi «chissà se arriverà abbastanza gente stasera?». Ogni sala da concerti ha una storia alle spalle. È il caso dello Studio Foce e della sua nuova sala musicale, aperta un anno e mezzo fa. La sua storia è legata a doppio filo con la scena musicale cittadina, alle sue difficoltà (per anni i luoghi in cui suonare in Ticino si contavano sulle dita di una mano), ma anche alla sua crescita, che negli ultimi tempi si è fatta esponenziale. Lo Studio Foce non è dunque solo e soltanto una sala da concerti (in grado di ospitare fino a 400 persone) ma, come direbbe Jack Black, è diventata una vera «School Of Rock». Una finestra che Lugano ha aperto sul mondo della musica internazionale. Ne abbiamo parlato con Claudio Chiapparino (coordinatore dell'Area Turismo ed Eventi della Città), vero promotore dello Studio Foce.È un vero «polo culturale» parallelo al LAC: musica, teatro, danza, cinema e anche l'Agorateca. Siete soddisfatti?«L'ubicazione è perfetta. Siamo felicissimi e non abbiamo mai ricevuto alcun reclamo. Prima (all'ex Metrò) soffrivamo molto il dover conciliare il diritto al riposo degli abitanti di via Brentani con il diritto al divertimento degli altri. La nuova sala funziona benissimo e si presta a molti generi diversi».Già, la sala. Ce la può descrivere?«Anche la dimensione è azzeccata. Non è troppo grande e si  presta perfettamente anche per concerti più intimi, di nicchia. Molto meglio dell'Ex Metrò, che invece era volumetricamente troppo dispersivo. La sua posizione permette di far interagire la sala con il vicino teatro e capita di vedere persone che prima assistono a uno spettacolo e poi  scendono per un concerto. C'è però anche chi ancora si confonde. Si siede aspettandosi il teatro ed ecco che, all'improvviso, si scatena un concerto metal (ride, ndr)».Non c'è poi solo la musica...«Si tratta di un vero polo che, per quanto riguarda le aspettative e l'attenzione alle produzioni locali, ha davvero dato i suoi frutti. È importante che si riesca a garantire questo tipo di attività nonostante le difficoltà finanziarie della Città. Attività che si rivolgono a una grandissima fetta della  popolazione».

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