Sarà un Natale in maniche di camicia, o quasi

Nevicherà? Sarebbe bello. La risposta, secca, è no. Né alla Vigilia né tantomeno a Natale. Invece del bianco, beh, ci sarà il verde. Ci sarà, soprattutto, il sole. E, di riflesso, farà caldo. A basse quote si toccheranno i 12-13 gradi. Niente di nuovo, verrebbe da dire, dato che dal 1931 a oggi, a Lugano, nell’80% dei casi non ha nevicato sotto le feste come ha sottolineato MeteoSvizzera. Eppure, qualche riflessione va fatta. A maggior ragione se pensiamo che, ultime previsioni alla mano, il 2022 sarà l’anno più caldo dall’inizio delle misurazioni a oggi. Dal 1864, già.
Verde e mite
«Sì, il Natale sarà verde e mite» conferma Luca Panziera di MeteoSvizzera. «Il Ticino si trova in una fase di correnti miti, atlantiche, in parte umide. Correnti che hanno scalzato il freddo preesistente». Fin qui, dicevamo, niente di nuovo sotto il sole (in tutti i sensi). Bisognerebbe ragionare, per contro, sul fatto che l’anno oramai agli sgoccioli vincerà un premio poco lusinghiero. «Se escludiamo alcuni periodi di poco sotto la norma, il 2022 non solo è stato l’anno più caldo, ma anche il più soleggiato».
E la neve? Detto che a Natale non arriverà, quando dobbiamo/possiamo aspettarcela? «Con i nostri modelli – prosegue il meteorologo – possiamo spingerci fino ai prossimi dieci, quindici giorni. A basse quote, da qui al termine dell’anno, di nevicate non ne vedremo. Forse nella seconda parte della prossima settimana ci sarà qualcosa in montagna. Ma, come dicevo, il periodo caratterizzato dal freddo che abbiamo vissuto fino a pochi giorni fa è finito».
In maniche di camicia
Torniamo alle statistiche: il Natale verde non è una rarità, semmai è la norma. «Per questo, pensando al 24 e al 25 dicembre, non siamo preoccupati» dice Panziera. «I tedeschi a tal proposito parlano di tauwetter (letteralmente disgelo, ndr). A preoccuparci, questo sì, è il fatto che ancora una volta parliamo di anno più caldo dall’inizio delle misurazioni. In base alle ultime previsioni, il 2022 si chiuderà con un’anomalia positiva di 1,5 gradi rispetto alla norma 1991-2020».
Un’anomalia che ci consentirà (quasi) di fare il pranzo di Natale all’aperto, in maniche di camicia.