Sconti di pena per il rogo al White

Non quattro anni di carcere ma uno (e altri due sospesi con la condizionale), a parità di imputazioni. Il commerciante luganese Bruno Balmelli è uscito dal processo bis per il rogo al White in via Nassa dello scorso febbraio 2021 con uno sconto di pena, sì, ma non sufficiente a evitare la prigione. Premesso che è ancora possibile un ricorso al Tribunale federale e che, in ogni caso, in quale forma verrà scontato quell’anno lo deciderà il Giudice dei provvedimenti coercitivi, la Corte d’appello e revisione penale (CARP), presiedeuta dalla giudice Giovanna Roggero-Will, ha ritenuto di limitarne la pena in sostanza a quanto proposto dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo già in sede di primo giudizio. Malgrado il commerciante, difeso dall’avvocato Ettore Item, chiedesse anche una derubricazione dei reati e un loro «alleggerimento» dal punto di vista finanziario, la CARP su questo aspetto non ha sentito ragioni. La condanna resta per incendio intenzionale e tentata truffa per circa 1,9 milioni. Per gli stessi reati è stato condannato un complice di Balmelli, un 37.enne italiano difeso dall’avvocato Nicola Corti, che pure aveva fatto ricorso: anche lui si è visto ridurre la pena dai 32 mesi in parte da scontare a due anni interamente sospesi, evitando così la carcerazione. È stato invece prosciolto dall’accusa di danneggiamento in merito a una vicenda che riguardava un altro negozio del centro. Altre tre persone avevano accettato il giudizio di prima istanza.
Un piano naufragato presto
In sostanza è stata quindi confermata la tesi accusatoria, secondo cui Balmelli cercò di ovviare alle difficoltà economiche in cui versava il negozio White (un’entità giuridicamente separata dalla SA che gestisce il negozio di famiglia) dando fuoco alla merce al fine di riuscire a ottenere il rimborso dall’assicurazione. Un piano che è però naufragato in breve tempo.
Considerata anche l’età
Alle parti è stato consegnato il dispositivo. Seguiranno le motivazioni esatte per cui è stata ridotta la pena a parità di reati. Stando a quanto abbiamo potuto appurare, avrebbero influito l’ulteriore tempo trascorso dai fatti e l’età avanzata di Balmelli, che oggi ha 74 anni. Ricordiamo che la pena inflitta in primo grado dal presidente delle Assise criminali Amos Pagnamenta aveva sorpreso, non fosse altro perché andava oltre le richieste della pubblica accusa: un fatto piuttosto raro.