Il caso

«Scusi, la Fortezza è di là?»

Bellinzona, il consigliere comunale Emilio Scossa-Baggi chiede di (re)introdurre i grandi pannelli a sfondo turistico agli svincoli autostradali per i castelli cittadini
Patrimonio dell'umanità dal 2000. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
03.01.2024 16:31

«C’era proprio una gran calma domenicale, e una nebbia leggerissima, tinta d’azzurro donde a un tratto emergevano castelli (…), pali da vigna bianchi, toccati di verderame, fuggenti sui pendii, rocce striate di sonno». Si fa presto a dire Fortezza di Bellinzona. Il compianto poeta Giorgio Orelli ne era innamorato. Non solo lui, sia chiaro. Il patrimonio Unesco è viepiù apprezzato da indigeni e visitatori.

Ok, ma «un’indicazione per i turisti?». Se lo chiede (e lo chiede) al Municipio cittadino, attraverso un’interpellanza, il consigliere comunale Emilio Scossa-Baggi (Il Centro). Il quale vuole sapere dove sono finiti i grandi cartelli/pannelli posati in prossimità degli svincoli autostradali di Bellinzona sud e nord che «segnalano le bellezze del posto». E cita quanto si fa a Lugano ed in Valle Leventina, ad esempio.

Le domande

All’Esecutivo domanda pertanto se non valga la pena di «(ri)dotarsi di simili pannelli a sfondo turistico». E, in caso di risposta affermativa, se il consesso è intenzionato ad invitare l’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino affinché prenda contatto con l’Ufficio federale delle strade per procedere alla loro posa, indicando altresì la tempistica.

Entro la primavera, ricordiamo, il Municipio cittadino svelerà l’atteso progetto da una ventina abbondante di milioni per la valorizzazione della Fortezza. Non è detto che, fra le varie misure previste, ci sia anche quella riguardante i cartelli segnaletici sull’A2.

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