Se gli aiuti sociali diventano una droga

Tossicodipendenza e carenza di strutture intermedie di cura per un soggiorno di breve periodo: problemi di cui nel nostro cantone si è tornati a parlare alla fine dell’anno scorso dopo i fatti della pensione La Santa, dove il luganese Matteo Cantoreggi è stato ucciso durante un alterco. Una storia, la sua e quella dei suoi aguzzini, fatta di degrado, dolore e dipendenze che ha fatto emergere altri casi di persone bisognose di aiuto che finiscono col riceverlo solo dall’assistenza o dall’invalidità sotto forma di contributo economico. Problemi di cui ha parlato ieri il direttore di Villa Argentina Mirko Steiner in occasione della conferenza stampa di bilancio annuale della struttura residenziale per tossicodipendenti che, nella sede di Viglio, ospita 25 posti in acuto e due in regime di appartamento protetto. «Tempo fa in Ticino - ha detto Steiner - si era discusso della creazione di un centro educativo di bassa soglia ma poi non se ne era fatto nulla. E oggi non si può negare che, complice una perdita dell’etica del lavoro che riguarda tutta la società, l’assistenza e l’invalidità diventino spesso degli obiettivi veri e propri per le persone con problemi di dipendenze». Come si legge nel rapporto di attività della struttura, «capita che la persona dipendente preferisca non impegnarsi in un percorso terapeutico complesso ma attingere ai vari aiuti, soprattutto da un punto di vista finanziario».
La cocaina ora fa più paura
Non è solo l’atteggiamento ad essere cambiato nel corso degli anni, ma anche la sostanza. Rispetto al passato, a fare più paura sono la cocaina, che come ha spiegato Steiner «interessa persone di tutte le estrazioni sociali, dall’operaio all’avvocato», e le benzodiazepine. Mentre la fascia maggiormente rappresentata nel 2019 a Villa Argentina è quella tra i 18 e i 30 anni, aumentata del 17% (ma le percentuali vanno prese con le pinze, considerando il numero statisticamente limitato dei casi trattati) rispetto all’anno precedente: una crescita che andrà studiata per capire se sia dovuta al bisogno di aiutare i pazienti sempre più giovani proprio nel trovare un inserimento residenziale. In linea con gli scorsi anni permane una prevalenza di uomini, il 72% contro il 28% di donne. A subire la maggiore diminuzione sono invece le persone tra i 31 e i 40 anni (- 20 per cento): «Ma oggi - sottolinea Steiner - si approda alla tossicodipendenza anche dopo i 40 anni, una volta non succedeva».
Quei problemi con le ARP
Se la collaborazione con gli enti collocanti (Ingrado, Antenne Icaro e Ufficio dell’assistenza riabilitativa) viene definita «buona» - con 39 segnalazioni di cui 22 trasformate in ammissioni - non è sempre così con l’Autorità regionale di protezione (ARP). In alcuni casi si rilevano infatti «tempi decisamente lunghi che non permettono di attuare con sufficiente tempismo misure di protezione». Proprio per trovare una maggiore uniformità di intervento fra le ARP del territorio sono stati organizzati incontri con il presidente della Camera di protezione del Tribunale d’appello Franco Lardelli. Un lavoro di comunicazione che è stato messo in pausa dal coronavirus.
Contagi no, ricadute sì
A proposito di virus, è positivo il bilancio della gestione della pandemia a Villa Argentina, dove le misure precauzionali e l’interruzione dei contatti con l’esterno hanno permesso di non registrare casi positivi. E se il ritorno alla normalità ha messo alla prova un po’ tutti noi, per i pazienti del centro è stato ben più difficile. «La riapertura sull’esterno - spiega il direttore - ha favorito delle ricadute».
Le cifre dell'associazione L'Ancora e le attività
Nel 2019 l’associazione L’Ancora, che gestisce il centro terapeutico e lavora su mandato cantonale, ha ottenuto un avanzo d’esercizio di 16 mila franchi a fronte di una cifra d’affari di 3,3 milioni. I dati sono stati resi noti ieri dal presidente del comitato, Fulvio Pelli.
Orto e non solo
Molte le attività proposte ai pazienti: da quella agricola e orticola al laboratorio di falegnameria e restauro, dalle gite all’aperto alle vacanze nella casa al Luzzone.