Chiasso

Si monitora lo spaccio locale, ma i reati sono sotto controllo

Numeri stabili (ed esigui) per i furti con scasso, le rapine e le aggressioni nella cittadina: illeciti che la popolazione avverte con maggiore sensibilità – In aumento gli interventi dovuti ai problemi di ordine pubblico causati dai richiedenti l’asilo
Stefano Lippmann
19.05.2022 06:00

Sessantatré furti con scasso, sette rapine, uno scippo e sei aggressioni (o risse). È uno spaccato dell’attività svolta l’anno scorso dalla Polizia Comunale di Chiasso – o Polizia Regione 1, al servizio anche nei Comuni di Vacallo, Novazzano, Morbio Inferiore, Balerna e Breggia – che riguarda i reati che la popolazione avverte con maggiore sensibilità. Numeri, al netto dei 1.055 reati da Codice penale rilevati sul territorio, «che sono molto contenuti». A sud del Distretto dunque, per dirla con le parole del comandante Nicolas Poncini, la situazione è sotto controllo.

Asilanti e ordine pubblico

In totale il Corpo di Polizia l’anno scorso ha effettuato 4.660 interventi di varia natura. Cifre – presentate ieri in conferenza stampa – in linea con l’anno precedente (4.734). Il campo d’azione, in questo ambito, è molto ampio: le pattuglie intervengono infatti per incidenti, liti, appostamenti, furti, persone in difficoltà, allarmi per un possibile scasso, per fornire alcuni esempi. Per la polizia della cittadina – vuoi per la vicinanza al confine e per la presenza di un Centro di registrazione per richiedenti l’asilo – da monitorare v’è anche la situazione relativa gli asilanti. E in questo caso, non nasconde il Comandante, «gli interventi sono in crescita». Nel 2019 gli agenti si erano mobilitati 60 volte, l’anno scorso 106. «È un fenomeno che si ripresenta ciclicamente – ha fatto presente Poncini – e ora è in ripresa». Ma da cosa dipende questo aumento? Per il comandante una parte è da ricondurre «alle etnie» che si presentano: «purtroppo ravvisiamo che le persone originarie del Maghreb e del Nord Africa hanno più spesso comportamenti inadeguati e possono portare problemi di ordine pubblico».

Già, l’ordine pubblico. Lo scorso anno i reati accertati in questa categoria sono stati 21: 9 per disturbo alla quiete pubblica, 3 per schiamazzi notturni, 3 per imbrattamenti, uno per un edificio pericolante e cinque per accattonaggio. Reato, quest’ultimo, che «si è fortemente relativizzato». Per Poncini ciò è dovuto anche al fatto che non siano pressoché più presenti sul territorio «persone provenienti dai campi rom, notoriamente quelli di Milano e Torino».

Stupefacenti, la lotta continua

Nella realtà chiassese, così come in tutto il Cantone, non si può non evidenziare la lotta agli stupefacenti. «Cerchiamo di contrastare il piccolo e medio spaccio» ha evidenziato il sergente maggiore Maura Mantovani, responsabile anche del gruppo visione giovani. Un lavoro che non è facile: «Cocaina ed eroina vengono vendute in dosi e questo spesso avviene nei palazzi». Insomma, non si spaccia più per strada. E ciò riconduce, ancora, ai problemi di ordine pubblico: «Lo spaccio, avvenendo nei palazzi, crea viavai e schiamazzi, senza dimenticare le siringhe buttate e, capita, tracce di sangue negli ascensori». Stando ai risultati dell’analisi effettuata, sono la canapa e l’hashish che vanno per la maggiore (lo scorso anno è stato ricostruito uno spaccio di 15 chilogrammi di sostanza).

Poi c’è l’eroina (sequestrati oltre 300 grammi): stupefacente che «sta un po’ tornando di moda tra gli adulti, meno tra i giovani». Presente anche la cocaina che, generalmente, viene venduta tra gli 80 e i 100 franchi al grammo ed è «di buona qualità». Infine, ha rilevato Poncini, esiste «un traffico di farmaci». Chetamina, xanax, makatussin (sciroppo per la tosse), sostanze che mischiate con alcol producono effetti «da sballo».

Meno disciplina stradale

Il lavoro non è mancato nemmeno per quel che concerne la circolazione stradale. Malgrado le restrizioni dovute alla pandemia, soprattutto quelle legate al lockdown, abbiano sì limitato il traffico, ma non la scarsa disciplina degli automobilisti. Nel 2020 sono state revocate 33 licenze, 26 lo scorso anno. Numeri in netto aumento se paragonati al 2019 e al 2018 (11 revoche, rispettivamente 12). Per quel che concerne gli incassi da contravvenzioni, l’anno appena trascorso si è fermato a 621.180 franchi rispetto ai 671.000 del 2020 e i 752.944 del 2019. Altro capitolo, talvolta dibattuto: i controlli radar. Nel 2021 i controlli sono aumentati del 25%: 165 rispetto agli 87 del 2020. Un incremento che il comandante motiva in maniera precisa: «Sono stufo di sentir parlare di “cassetta”. I controlli radar sono mirati alle zone e alle strade sensibili. Ne va della sicurezza generale».

Via Odescalchi, un quartiere che ha "cambiato faccia"

Negli ultimi anni via Odescalchi era tristemente balzata agli onori della cronaca: sia nera che giudiziaria. Basti pensare al grave fatto di sangue che ha portato all’uccisione di un uomo. Una via «difficile», dovuta soprattutto a una certa tipologia di persone che vi risiedevano. Ora però, dalle parti dei «casermoni» (così venivano chiamati i palazzi presenti) le cose sono cambiate. «È stato fatto un lavoro fantastico – ha sottolineato la capodicastero sicurezza pubblica Sonia Colombo Regazzoni. E va ringraziato anche l’imprenditore che ha preso a carico gli immobili. Ora via Odescalchi ha cambiato faccia».