Sì per il Mizar: può diventare un polo della ricerca biomedica

LUGANO - Svolta per il progetto di un polo della ricerca biomedica a Molino Nuovo promosso dal Cardiocentro Ticino con la partecipazione della Città di Lugano. È stata concessa, ma non è ancora cresciuta in giudicato, la licenza edilizia per la trasformazione interna dello stabile denominato Mizar, l'edificio di via Simen che sovrasta il Canvetto luganese e che in passato ha ospitato UBS, Banca del Gottardo, BSI e B-Source.
La licenza consente di effettuare gli interventi di manutenzione e gli adattamenti necessari per poter inserire, al terzo e quarto piano, quei laboratori di ricerca che saranno il cuore pulsante della struttura, mentre l'aspetto esterno non cambierà, così come la superficie utile lorda.Ad aver presentato un anno fa la domanda di costruzione era stata la Swiss Life, che attualmente è ancora proprietaria delle mura e del terreno. L'accordo sul prezzo è stato trovato da tempo (quarantotto milioni di franchi) ma prima di passare alla cassa il Cardiocentro voleva ottenere il sì ai lavori di adeguamento e assicurarsi che non vi fossero ricorsi. Secondo nostre informazioni non dovrebbe essere così, dato che le divergenze con alcuni vicini sarebbero state appianate.
La fattura per il Mizar dovrebbe essere saldata in questo modo: dieci milioni li ha già messi a disposizione la Città (con la promessa di poterne recuperare cinque in un secondo momento cedendo la metà della propria partecipazione nella futura società di gestione del centro, la Mizar SA), trentatre verranno prestati da Banca Stato (avrebbero dovuto essere ventotto, ma una fidejussione di cinque milioni garantita dal Governo con il benestare del Parlamento ha permesso di alzare la cifra) e i restanti cinque dal Cardiocentro, sempre impegnato nella dura trattativa sulla sua integrazione nell'Ente ospedaliero cantonale.