Emergenza

Siccità, l’Italia chiede acqua, ma il Verbano è sotto il minimo

L’Autorità di bacino del fiume Po sollecita un maggior rilascio da Lago Maggiore e laghi alpini, ma dal Dipartimento del territorio arriva lo stop: «Abbiamo gli invasi riempiti solo per un terzo»
Mauro Giacometti
21.06.2022 18:19

È emergenza siccità in Italia. Il vasto Bacino del Po è sotto i minimi storici, si è cominciato a razionare l’acqua agli agricoltori (-20% di rilascio)e si chiede aiuto anche alla Svizzera, in particolare al Lago Maggiore. «Gli invasi idroelettrici svizzeri ricadenti sul bacino del Lago Maggiore sono di vitale importanza anche per il Grande Fiume. Ci siamo già attivati con le autorità svizzere e ticinesi affinché aumentino i versamenti sul Lago Maggiore, il Ticino e quindi anche sul Po nel quale confluisce», ci dice al telefono Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume italiano al termine dell’ennesima «riunione di crisi» convocata nelle ultime settimane. Una richiesta di aiuto e collaborazione trasfrontaliera che però rischia di restare lettera morta. «Non possiamo. Attualmente abbiamo un’erogazione d’acqua che non supera i 150 metri cubi, contro una portata di 450 metri cubi», ci dice Laurent Filippini, responsabile cantonale dell’Ufficio corsi d’acqua.

Quota 192,5 metri

Il livello del Lago Maggiore è pari a 192,51 metri, quasi 40 centimetri in meno rispetto a un mese fa. «Sono valori anomali per la stagione. Di solito le piogge di maggio e giugno servono per creare le riserve idriche per l’estate, ma la siccità di queste settimane ha praticamente esaurito anche queste e il livello si abbassa di due centimetri al giorno. Insomma, i nostri laghi sono pieni per un terzo della loro normale capacità in questa stagione, non possiamo rilasciare più acqua», sottolinea Filippini.

Allarme rosso

Lo scenario del distretto padano tracciato nell’Osservatorio che s’è incontrato ieri si fa obbligatoriamente «rosso». La proposta di Bertelli presentata come provvedimento transitorio, cioè diminuire del 20% i prelievi per continuare comunque l’irrigazione e garantire risorse al Delta - che tra l’altro oltre alla siccità registra anche il fenomeno dell’invasione di acqua salata dal Mare Adriatico con una risalita fino a 20 chilometri all’interno - non fa l’unanimità nemmeno in Italia. «Io non riduco un bel niente, l’ho scritto chiaro e tondo alla Regione Lombardia e al Ministero della Transizione ecologica. Gli agricoltori stanno già utilizzando il 50% in meno delle acque per irrigare, se riduciamo ulteriormente gli apporti non avranno più nulla da coltivare», ci dice Doriana Bellani, direttrice del Consorzio Ticino e «guardiana» della traversa di regolazione della Miorina situata tre chilometri a valle di Sesto Calende e che regola i flussi del Verbano e il rilascio sull’estuario del Ticino.

Soglia minima

Una siccità che ha smorzato le polemiche trasfrontaliere sulle regolazioni dei livelli minimi del Lago Maggiore, attuate dal Consorzio del Ticino con l’apertura o meno delle 120 portine metalliche della Miorina che regolano il flusso delle acque. Dopo il «diktat» del versante italiano, che proponeva di alzare la soglia estiva del Lago Maggiore di 1,35 metri, mettendo in difficoltà le sponde ticinesi, si è arrivati al compromesso di 1,25 metri in più. «Ma con queste portate sotto i minimi storici la questione delle rive passa in second’ordine», conclude Bellani.

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