Luganese

Sparatoria ad Agno: c'erano già state tensioni in famiglia

Padre e figlio avrebbero già avuto problemi in passato: al momento non si esclude alcuna pista

Giornata d’interrogatori oggi, per cercare di far luce sul fatto di sangue accaduto domenica mattina ad Agno. Fatto di sangue che, con il passare delle ore, sempre più si sta configurando come un dramma familiare. Sarebbe infatti stato un padre – 49 anni – a sparare al figlio 22.enne. Quanto al movente, è proprio ciò che gli inquirenti – l’inchiesta è coordinata dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo – stanno cercando di appurare, scavando nel passato della famiglia in cerca di risposte. Non si esclude per il momento alcuna pista, compresa quella legata al consumo di sostanze stupefacenti, che avrebbe già portato a tensioni in famiglia. In ogni caso, più persone ci hanno riferito di rapporti tesi tra le mura domestiche.

Padre e figlio sono entrambi domiciliati a Rovio, nello stesso edificio. Il fatto di sangue, come detto, è avvenuto ad Agno e il perché gli spari siano avvenuti in Malcantone è qualcosa che l’inchiesta dovrà chiarire. Stando a nostre informazioni, ad Agno vivrebbe un parente di entrambi. Sia come sia, il padre domenica mattina sarebbe partito da Rovio sapendo dove trovare il figlio. E sarebbe partito armato. Una volta trovato per motivi da chiarire, gli avrebbe sparato in via Stazione – la RSI ha riferito che l’arma del delitto sarebbe un fucile a canne mozze, che sarebbero stati esplosi due colpi e che lo sparatore avrebbe affermato di aver colpito il figlio per errore. Testimoni da noi sentiti hanno parlato di due o tre colpi. Comunque, più di uno. Lo sparo – o gli spari – non sono in ogni caso stati fatali e il figlio si sarebbe poi allontanato a piedi, ferito, verso via Aeroporto, gridando aiuto. Stando a nostre verifiche, le sue condizioni sarebbero in fase di miglioramento.

 Si è trattato di attimi concitati, come racconta al CdT l’ex guardia di confine, ora in pensione, Rinaldo Caimi, residente proprio nella via in cui il giovane è stato soccorso. «Verso le 10 ho sentito una voce maschile gridare ‘Aiuto! Aiuto! Sono ferito. Sto male, aiutatemi’. Mi sono avvicinato e ho visto un ragazzo correre lungo la strada a torso nudo. Si premeva una maglietta sporca di sangue sull’addome. Ho cercato di calmarlo e mi ha detto che gli avevano sparato». In quel momento, prosegue Caimi, «arriva una macchina guidata da una signora, che si ferma. Il ragazzo le chiede di essere portato all’ospedale. Io le ho detto di chiamare l’ambulanza, ma lui ha insistito. Voleva essere portato via». Temendo forse che l’aggressore fosse in zona, il giovane chiede alla donna di girare la macchina verso un’altra direzione. «Subito dopo arriva uno scooter. Il guidatore scende e apre la porta della macchina, come per aiutare il ragazzo», afferma il testimone. Tra i due, però, scoppia un breve alterco, con il 22.enne che gli dà del disgraziato: ‘Sei stato tu’, l’ho sentito dire». I due sembrano conoscersi: «Ha chiamato il ferito per nome», rammenta Caimi, che riesce a segnarsi il numero della targa dello scooter, che nel frattempo si allontana. «Ho avvisato la polizia e poi la signora ha portato il giovane in ospedale». Stando a quanto abbiamo potuto appurare, al volante dello scooter c’era proprio il padre del 22.enne: il mezzo è stato infatti ritrovato fuori dall’abitazione di Rovio. E sarebbe stata proprio la verifica del numero di targa a far accorrere sul mezzogiorno di domenica la Polizia nel Basso Ceresio. Si è trattato di un intervento in forze, che ha bloccato per alcune ore il Paese. Una pratica necessaria, perché nelle prime concitate ore agli agenti non era ovviamente chiaro con chi avessero a che fare, e hanno agito con tutte le precauzioni del caso. Il presunto sparatore, fortunatamente, si sarebbe consegnato senza opporre resistenza. L’arma usata dal 47.enne è ancora oggetto di ricerche da parte della polizia.

La vicenda è sulla bocca di tutti nei due Comuni interessati, particolarmente a Rovio, dato che la famiglia vi risiede da diversi anni. Stando a nostre informazioni non erano persone che partecipavano particolarmente alla vita di paese. Il padre aveva di recente aperto una propria ditta individuale.

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