Cambio gomme

Sta arrivando la neve, ma per molti è troppo tardi

Lunghe code e attese in tutto il cantone per sostituire gli pneumatici - Circa il 20% degli automobilisti viaggia senza l’equipaggiamento adatto: con tutti i rischi del caso
Giona Carcano
14.11.2019 19:41

Ogni anno la stessa storia. Appena il cielo promette neve, ecco che gli automobilisti di mezzo cantone si riversano nei centri specializzati per sostituire gli pneumatici. Andando a ingolfare tutto il sistema. In questi giorni bastava farsi un giro in uno di questi centri per capire la situazione: auto ovunque, ore di attesa, lavoro febbrile da parte dei gommisti.

L’anticipo, questo sconosciuto

In Svizzera non vige l’obbligo di circolare con la dotazione invernale. Eppure, nella malaugurata ipotesi di incorrere in un incidente stradale a bordo di una vettura sprovvista dell’attrezzatura adeguata, si rischia grosso. «È vero, non esiste l’obbligo: ma è altamente consigliato» spiega Renato Gazzola, portavoce del TCS. «Quando le temperature scendono attorno ai 7-8 gradi è bene sostituire gli pneumatici estivi con quelli invernali. Indicativamente, dunque, bisognerebbe pensare al cambio gomme a metà ottobre. Tutti quelli che in questi giorni stanno sostituendo le gomme perché Locarno Monti ha annunciato neve, sono già in forte ritardo. È meglio non speculare sulla sicurezza». Già. La mescola morbida, quella per intenderci delle gomme invernali, permette una aderenza migliore in caso di fondo stradale bagnato, di fogliame, brina e neve. «In caso di incidente, la polizia può multare il conducente non equipaggiato a dovere» spiega Gazzola. «In più l’assicurazione ha la possibilità di fare regresso nei confronti dell’automobilista. Questo dovrebbe far riflettere tutti coloro i quali non si sono ancora messi in regola».

No ai rimedi della nonna

Sono piuttosto diffuse le gomme «quattro stagioni». Ma attenzione: «Non tutte le ‘‘all season’’ sono adatte» chiarisce Gazzola. «Devono avere il pittogramma con la simbologia corretta, altrimenti sono inutili». In molti, poi, utilizzano ancora il «rimedio della nonna»: due gomme «normali», due invernali. Sbagliato. «Si torna al discorso fatto in precedenza: in caso di incidente, l’automobilista rischia multa e, ancora, l’azione di regresso dell’assicurazione». In poche parole, la compagnia può rivalersi sull’assicurato in caso i danni da pagare ad un terzo soggetto siano derivanti da condotte sconsiderate o viziate. Meglio non scherzare con il fuoco (o la neve) dunque.

L’Italia e gli italiani

In Italia la legislazione è più restrittiva: a partire dal 15 di novembre, è obbligatorio disporre dell’equipaggiamento invernale (gomme invernali oppure catene a portata di mano). «Se un ticinese si reca oltre confine sprovvisto di equipaggiamento, rischia una multa» spiega il portavoce del TCS. «In generale, il consiglio per chi si reca all’estero con l’autovettura è quello di informarsi sulle disposizioni vigenti nel Paese di transito o di destinazione».

Un’auto ogni mezzora

Come detto, in questi giorni il lavoro dei gommisti è febbrile. Come ci conferma Massimo Piemontesi, responsabile di un noto gommista di Sorengo. «In questo periodo riusciamo a sostituire gli pneumatici di un centinaio di auto al giorno. E senza appuntamento» spiega. «Facciamo gli straordinari per soddisfare la mole di clienti. Montiamo una media di quattro gomme ogni venti minuti-mezzora. Dipende dalla grandezza dello pneumatico. La ruota grossa, per capirci, è sempre più in voga. Un tempo era l’eccezione. Rispetto a qualche anno fa, il settaggio dei sensori di rilevamento elettronici della pressione porta via qualche minuto in più».

Concorrenza internazionale

I mesi di ottobre e novembre sono infuocati per i gommisti di tutto il cantone. «Riusciamo a produrre volumi di lavoro che di solito facciamo in quattro mesi» dice Piemontesi. Ma il settore, negli anni, è cambiato parecchio. Così come la clientela. «Un tempo molti frontalieri arrivavano qui, lasciavano l’auto per il cambio gomme, si recavano al lavoro e tornavano la sera a ritirarla. Lo facevano per praticità e convenienza. Oggi, di frontalieri, non se ne vedono quasi più. Sono rarissimi». Tutta colpa della fortissima concorrenza italiana. «La sentiamo eccome» spiega Piemontesi. «Sono numerosi i ticinesi che varcano il confine per sostituire gli pneumatici. La nostra azienda per fortuna non ha subito troppi contraccolpi, riesce a lavorare bene. I prezzi? Siamo in caduta libera. Se dieci anni fa vendevamo gomme da 16 pollici a 800 franchi, oggi siamo sui 550. E attenzione: più la gomma è grossa, più la battaglia del prezzo si fa sentire. Con la conseguente riduzione dei margini di guadagno».

Con gli pmneumatici estivi lo spazio di frenata aumenta del 60%

I test

Con le gomme invernali le performance dei mezzi migliorano nettamente: l’aderenza è maggiore e il controllo del veicolo risulta più sicuro. Si deve infatti considerare che lo spazio di frenata su una strada innevata, ad una velocità di 40 km/h, con gli pneumatici invernali si aggira sui 29 metri, mentre con quelli estivi arriva fino a 61 metri.

Una brutta abitudine

Una stima indica che una parte degli automobilisti, che si aggira attorno al 10-15%, durante la stagione invernale

circola con gomme estive, mentre il 5% monta solo due pneumatici invernali.

Anche i fari contano

Oltre al giusto equipaggiamento, durante i mesi freddi è importante circolare con gli anabbaglianti accesi. In questo modo, anche i fari posteriori verranno accesi e il veicolo risulterà visibile a tutti gli altri conducenti anche in caso di nebbia o nevischio.