Stalvedro, nessun risarcimento
Nulla da fare nemmeno di fronte al Tribunale federale. I giudici di Mon Repos, con sentenza del 19 luglio ma pubblicata solo oggi, hanno respinto il ricorso della società che dal 1987 al 2019 ha gestito l’area di servizio autostradale di Stalvedro ad Airolo. Società che pretendeva dal Cantone un risarcimento di quasi 850 mila franchi per lavori che erano stati eseguiti nei sette anni prima della scadenza della concessione.
Le spiegazioni
Secondo il TF non c’è stata una violazione del divieto d’arbitrio, nemmeno in relazione all’interpretazione di un articolo dell’atto di convenzione né relativa «all’accertamento e/o all’apprezzamento dei fatti su cui si basa la conclusione secondo cui la notifica richiesta da questo articolo - per ottenere "un adeguato risarcimento di oneri assunti dalla concessionaria nel periodo degli ultimi 7 anni di concessione, a dipendenza di importanti reinvestimenti o rinnovi concernenti gli immobili, gli infissi e le attrezzature non ricuperabili" non c'era stata».
Nello specifico
Per i giudici di Losanna, pertanto, «in assenza della dimostrazione dell'arbitrio in relazione all'interpretazione dell'articolo 19 dell'atto di convenzione e in relazione all'accertamento dei fatti posti alla base della stessa, anche le critiche di merito concernenti l'argomentazione principale della Corte cantonale (sentenza del Tribunale amministrativo cantonale del 2 giugno 2023; n.d.r.) vanno di conseguenza respinte. Nel contempo, ciò porta al rigetto del ricorso nel suo complesso, senza che sia necessario occuparsi delle censure relative all'argomentazione sussidiaria».