Südpack, obiettivo limitare i licenziamenti

Alla Südpack difficilmente si riuscirà a evitare dei licenziamenti. Quante persone perderanno il lavoro lo si saprà solo al termine della consultazione tra i vertici della sede di Bioggio e i sindacati. Sul tavolo – come reso noto dalla stessa azienda la scorsa settimana – c’è la possibilità che i posti persi possano essere una cinquantina. «L’azienda ha dimostrato aperture e disponibilità al dialogo», premette il vicesegretario regionale OCST. «Mercoledì abbiamo incontrato i vertici e proposto una riformulazione del piano industriale, ma i problemi che affliggono la Südpack sono di tipo strutturale e non ci sono margini per una soluzione a livello organizzativo». Le esigenze della clientela sono cambiate e si sono orientate dalla stampa rotocalco a quella flessografica, i cui costi sono più bassi. Quella rotocalco, spiega Coppi, è sì più precisa e di alta qualità, ma ha un costo di produzione decisamente più alto. «La settimana prossima incontreremo di nuovo i vertici dell’azienda e ci concentreremo su come diminuire l’impatto sul personale e sulle misure di accompagnamento».
Intanto, LGI...
Restando in tema di posti di lavori, mercoledì il bisettimanale Area ha riferito che tra i 300 e i 400 dipendenti interinali di LGI hanno ricevuto una lettera in cui viene loro proposto di interrompere il rapporto di lavoro oppure di firmare un nuovo contratto che prevede un carico di lavoro di 12 ore al mese. «A fare notizia non è l’annunciato piano di riduzione delle attività logistiche legate al gruppo Kering, se ne parla dal 2019 e negli anni - tra alti e bassi, accelerazioni e decelerazioni - la ristrutturazione non è mai stata (purtroppo) messa in discussione», ha replicato l’OCST, sindacato che ha seguito da vicino questa vicenda. «Fa al contrario notizia scoprire che la difesa dell’occupazione non sia più una conquista collettiva e che ai risultati della contrattazione si preferiscono le intangibili polemiche delle opinioni. Nel rispetto della pluralità di espressione OCST rimane convinta che la difesa del lavoro sia il primo vero dovere di un sindacato».